Nella seduta di mercoledì 22 ottobre il consiglio comunale ha approvato a maggioranza, 20 i voti favorevoli e 3 gli astenuti, il regolamento comunale per l'affidamento familiare dei minori, regolamento che disciplina le procedure, il funzionamento e i compiti del servizio di affidamento familiare messo in atto dai Comuni dell'inter-ambito territoriale n. 6,8 e 9 e della Asl3 dell'Umbria.
Il servizio di affidamento familiare è un intervento temporaneo di aiuto e sostegno ad un minore con una famiglia in difficoltà, un modo di garantire ad ogni bambino i diritto di crescere in una famiglia. Possono diventare affidatari famiglie con o senza figli, sia sposate sia conviventi o singole persone.
Il servizio di affidamento familiare, che nasce da un protocollo d'intesa sottoscritto dai comuni di Foligno (ambito 8), Spoleto (ambito 9) e Norcia (ambito 6) e dalla ASL 3 nel rispetto degli indirizzi di politica sociale statale e regionale in materia di adozione nazionale ed internazionale e di affidamento familiare, ha lo scopo di garantire al minore, temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, il diritto di crescere all'interno di un nucleo familiare nelle condizioni migliori per un sano sviluppo psico-fisico, in alternativa ad un ricovero in istituto o in altra struttura comunitaria. L'affidamento è un intervento di norma temporaneo e prevede il collocamento del minore presso una famiglia o persona affidataria ritenuta in grado di provvedere alla cura e all'istruzione del minore. Obiettivo del progetto è quello di ricongiungere il minore con il proprio nucleo familiare, rimuovendo le cause o gli ostacoli che ne hanno determinato l'allontanamento e ponendosi come valida e significativa alternativa all'istituzionalizzazione.
Le Amministrazioni realizzano il servizio di affidamento familiare su intervento del servizio sociale territoriale attraverso una equipe di affido inter-ambito, formata da assistenti sociali degli ambiti territoriali e da psicologi della ASL3. I servizi sociali provvedono a documentare la situazione del minore, ad elaborare un progetto di sostegno psico-sociale e a disporre l'affidamento. Compito dell'equipe affidi è invece curare la formazione e il sostegno individuale e di gruppo delle famiglie affidatarie, disporre gli abbinamenti tra gli affidatari e il minore, oltre alla sensibilizzazione e promozione dell'istituto dell'affido familiare in collaborazione con le realtà dell'associazionismo e del volontariato,
L'affidamento familiare ha durata temporanea, non può superare i due anni . È pero prorogabile dal Tribunale dei Minori qualora la cessazione rechi pregiudizio al minore.
Il progetto dell'affido familiare è stato recentemente presentato a Villa Redenta nel corso di una Giornata di studio cui hanno partecipato l'Assessore alle Politiche sociali del Comune di Spoleto Manuela Albertella, rappresentanti istituzionali dei vari comuni coinvolti, gli assistenti sociali e membri della equipe di inter-ambito.