Consiglio aperto sull'ospedale, tutti pronti per la protesta e serrande abbassate. Maggioranza contro ricorso al Tar - Tuttoggi.info

Consiglio aperto sull’ospedale, tutti pronti per la protesta e serrande abbassate. Maggioranza contro ricorso al Tar

Sara Fratepietro

Consiglio aperto sull’ospedale, tutti pronti per la protesta e serrande abbassate. Maggioranza contro ricorso al Tar

Mer, 11/01/2023 - 12:36

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Domani il consiglio sull'ospedale con la Tesei, come seguirlo. Maggioranza "scarica" scelte su ricorso al Tar sugli avvocati, ma c'è chi smentisce

Tutti pronti per la manifestazione di protesta fuori dal palazzo comunale di Spoleto in occasione del consiglio aperto sull’ospedale e sulla sanità nella valle umbra sud che si terrà domani mattina (giovedì 12 gennaio) alle ore 10, alla presenza dei vertici della Regione Umbria ed in primis la governatrice Donatella Tesei.

Diversi le associazioni ed i comitati che hanno promosso o aderito al presidio che si terrà fuori dal Municipio: Casa Rossa, Adoc, Comitato di strada per la salute pubblica, Difendiamo Spoleto, Unione sindacale di base, No sanità privata e convenzionata, Gruppo studentesco Medi e Universitari di solidarietà attiva, Potere al Popolo, Prc Spoleto, Usicons, Cobas Umbria, Cub Flaica. Ma sono numerosi gli appelli a partecipare al consiglio aperto anche da varie altre associazioni: dallo Spoleto City forum alla Confcommercio.

Gli interventi previsti al consiglio aperto, giallo sulla durata

La seduta, infatti, prevedrà – oltre agli interventi istituzionali (di Regione, consiglieri comunali e Giunta ed Usl) – gli interventi di associazioni, sindacati e partiti non rappresentati in consiglio che si sono prenotati nei tempi previsti: circa 25 in tutto. Al consiglio aperto potranno intervenire anche i sindaci della cosiddetta area vasta: oltre 20 quelli che sono stati invitati a partecipare.

C’è però un piccolo giallo sulla durata prevista degli interventi: se il Comune di Spoleto aveva annunciato la possibilità per ciascuno di parlare per massimo 5 minuti, come stabilito in conferenza dei capigruppo, nelle mail di risposta a chi si è prenotato per parlare, il tempo indicato viene ridotto a 2 minuti.

Confcommercio chiede di tenere chiusi i negozi fino alle 11

Oltre ad intervenire al consiglio aperto, per ribadire “il suo deciso e assoluto NO al depotenziamento dell’Ospedale”, la Confcommercio di Spoleto invita le imprese a tenere le serrande abbassate fino alle 11, esponendo un apposito cartello. “Un gesto simbolico di protesta esemplificativo degli effetti che il progressivo smantellamento dell’ospedale, con la chiusura definitiva del punto nascita, provocherà non solo sul livello di assistenza, ma anche sull’economia cittadina”.

“Domani – sottolinea il presidente di Confcommercio Tommaso Barbanera – l’appello che rivolgeremo alla presidente Tesei è quello condiviso da tutti i cittadini e le imprese di Spoleto: rivogliamo l’Ospedale com’era prima che fosse trasformato in Ospedale Covid!  Tanti imprenditori, anche in questi anni così difficili, hanno continuato ad investire per la vitalità del territorio, con risorse economiche proprie, messe da parte con una vita di lavoro e di sacrifici, per poi avere oggi una città dove le giovani coppie non sono incentivate a fare figli, perché non hanno un ospedale in cui farli nascere, e i giovani se ne vanno per mancanza di lavoro. Il rischio è quello di un ulteriore, progressivi spopolamento, che per Spoleto significa decadenza. E non dimentichiamo che il San Matteo è anche una realtà economica, perché da lavoro agli Spoletini ed è fonte di reddito per molte famiglie che lavorano anche per le aziende dell’indotto. Una ragione in più per aderire compatti alla protesta contro il depotenziamento dell’Ospedale, che consideriamo assolutamente inaccettabile!”.

Come si può seguire il consiglio aperto

Vista la grande affluenza prevista, comunque, la Sala Spoletium sarà aperta soltanto a chi dovrà intervenire, mentre tutti gli altri – fino al riempimento della capienza – potranno seguire i lavori nelle adiacenti Sala dello Spagna e dei Duchi, dove ci saranno schermi collegati all’aula. Inoltre il Comune ha previsto una filodiffusione della seduta su piazza del Municipio, per consentire di ascoltare gli interventi anche a chi parteciperà al presidio all’esterno. Ovviamente il consiglio aperto sarà trasmesso in streaming sull’apposito sito internet e sulla pagina Youtube dell’ente.

Maggioranza: “Ricorso al Tar solo se sottoscritto da tutti i sindaci”

Intanto, oltre agli appelli a manifestare, continuano le prese di posizione politiche sul futuro dell’ospedale di Spoleto e sul progetto del terzo polo approvato dalla Regione Umbria due mesi fa. Un atto di cui scadono oggi i tempi per un eventuale ricorso ordinario al Tar. Ricorso contro la cui eventualità il sindaco Andrea Sisti si era espresso qualche settimana fa e su cui nelle ultime ore è intervenuta la maggioranza.

Un ricorso al Tar, per chiedere il ripristino del punto nascita al San Matteo degli Infermi, concertato e sottoscritto da tutti i sindaci del territorio Spoleto – Valle Spoletana – Valnerina scrivono in una nota PD, Civici X, M5S, Ora Spoleto ed Eleggi Spoleto potrebbe ottenere l’auspicato successo. È quanto emerso da lunghe analisi ed attenti confronti tenuti anche con avvocati del settore e docenti dell’Università di Perugia. Mancando questo presupposto e avendo la necessità di aprire con chiarezza alla politica che guarda alla Salute delle persone come un investimento per il futuro, la programmazione del nostro ospedale nell’ambito del nuovo distretto assume una valenza fondamentale. Il confronto politico con la Presidente della Regione Avv Donatella Tesei e dell’Assessore alla Sanità Luca Coletto nel Consiglio Comunale di Spoleto, alla presenza di tutti i sindaci dei territori dell’istituendo Distretto di Foligno-Spoleto e Valnerina sarà un momento di confronto e assunzione di responsabilità nei confronti del progetto sanitario di tutto questo territorio che, deluso dal piano sanitario regionale, chiede a gran voce una rete di servizi adeguata ad un bacino d’utenza che supera i 200mila abitanti, gran parte dei quali dislocati in aree montane o rurali a bassa densità di popolazione (parliamo di un comune come Spoleto che con 354 kmq è il 28 comune in italia in termini di superficie!) e da una popolazione turistica che in molti periodi dell’anno supera la popolazione residente. Proprio un investimento per un’economia turistica dove le persone prima di muoversi si documentano rispetto al rischio salute.

Un dato politico, quindi, di grande valore è aver proposto e costruito un consiglio comunale aperto dove si potranno esprime le idee per migliorare la qualità dei servizi per le cittadine ed i cittadini del nostro territorio. Il nostro ospedale può e deve assumere un ruolo strategico, e per tale motivo necessità della serietà e della programmazione di servizi che rappresentino per tutto il territorio un ruolo socio-sanitario primario, senza che il sistema gravi sull’insicurezza dei cittadini per la loro salute o per la salute dei suoi cari e dei propri figli.

Le azioni legali – concludono – spesso sconfiggono la politica e proprio gli avvocati hanno suggerito di intraprendere azioni politiche che conducano alla ristrutturazione dell’ospedale di Spoleto, operando sia sul punto nascita e pediatria, sia cardiologia, sia sulla medicina d’urgenza sia su tutti i restanti servizi indispensabili per una struttura come la nostra e con il numero e la tipologia di utenza che ne afferisce. Auspichiamo un confronto aperto e serio che comporti una risposta celere ed efficace per il nostro ospedale”.

La replica con smentita di Bececco, Surace ed Ercolani

Ma se la maggioranza cittadina scarica la responsabilità su un mancato ricorso al Tar su “suggerimenti” di non meglio precisati legali, a smentire la ricostruzione fatta su tali incontri con gli avvocati sono la consigliera comunale di Spoleto Futura – Forza Italia Maria Elena Bececco, Michael Surace di Difendiamo Spoleto e il dottor Enzo Ercolani dell’associazione San Matteo.

Rimaniamo molto perplessi – dicono i tre da tempo attivi in difesa dell’ospedale – nel leggere il comunicato dei partiti di maggioranza che sostengono che l’azione del ricorso dal TAR sia stata scoraggiata dagli avvocati qualora non fossero stati presenti TUTTI i sindaci della Valnerina o che l’incoraggiamento fosse rivolto per lo più all’azione politica e non giuridica contro il piano della Regione. Noi eravamo presenti alla riunione tra gli avvocati e i rappresentanti del Comune, e le indicazioni ci sono parse chiare:

  • innanzi tutto è stato detto a chiare lettere che la delibera regionale dell’ 11 novembre, se pure atto programmatico, andava impugnato perché diversamente ogni successiva impugnazione di futuri atti potrebbe essere pregiudicata dalla mancata impugnazione di questo atto presupposto.
  • è stato quindi affermato che l’impugnazione sarebbe stata di certo più forte se condivisa dal sindaco del Comune di Spoleto e da altri sindaci della Valnerina. Ma non è stato mai detto che necessitava dell’adesione di TUTTI i sindaci della Valnerina.
  • l’indirizzo degli avvocati è stato quello di presentare comunque il ricorso (anche eventualmente in subordine in via straordinaria al Capo dello Stato) perché ne sussistono profili di illegittimità a partire dai vizi già segnalati dal consigliere regionale Thomas De Luca in seguito all’accesso degli atti.
  • l’opinione degli avvocati è stata che sicuramente sarebbe stato preferibile impugnare nel termine ordinario di 60 gg e cioé entro il 10 Gennaio, ma comunque se la vera intenzione è quella di salvare l’ospedale di Spoleto almeno nei 120 gg in via straordinaria, perché successivamente qualsiasi altro tentativo giuridico o anche politico di opporsi al piano di integrazione, non avrebbe più trovato alcun fondamento giuridico in quanto la Regione ora può contestare che la delibera dell’11 novembre non è stata impugnata nei tempi previsti.
  • l’invito degli avvocati era quello di coinvolgere uno o più sindaci della Valnerina (non certamente “tutti”) perché con la loro sottoscrizione si avrebbero avute maggiori possibilità di vittoria in quanto direttamente coinvolti nei disagi maggiormente ascrivibili alle ore di percorrenza. Ma questo non era certamente una condizione “sine qua non” per cui il Comune di Spoleto non potesse agire da solo per tutelare il proprio Ospedale.
  • è chiaro che se almeno un Sindaco della Valnerina fosse stato disponibile a sottoscrivere il ricorso, la capofila necessariamente doveva essere il Comune di Spoleto, città dove è sito l’ ospedale e che rappresenta 2/3 degli utenti del nostro Ospedale . Spoleto invece, anziché farsi parte zelante tempestivamente nel raccordare gli altri sindaci della Valenerina, solo tardivamente ad appena 48h dalla scadenza dei termini previsti dalla legge per fare ricorso al TAR si è mossa, e soprattutto, molto dopo i comunicati di “apprezzamento” da parte del Sindaco nei confronti del piano di integrazione con Foligno (vedasi il comunicato del 22 novembre), così facendo ormai aveva lasciato intendere ai sindaci della Valnerina che Spoleto non fosse intenzionata a fare alcun ricorso.

A fronte di tutto ciò non possiamo che sentirci davvero delusi di fronte a tanta incoerenza, inermi dinanzi a tanti silenzi e sbigottiti del fatto che una responsabilità politica tutta comunale quale è quella di difendere le sorti dell’unico ospedale cittadino che si presta a diventare, al di là dei nomi altisonanti, poco più di un presidio ambulatoriale, sia rimessa ai soliti giochi politici e lasci inascoltate le voci e le esigenze dei cittadini e delle associazioni su un tema così importante come il diritto alla salute”.

(ultimo aggiornamento alle 12.55)

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