Il cardinale Stanislaw Dziwisz dona nuova reliquia del Santo. Mons. Boccardo dona la mitria del Giubileo dei Catechisti del 2000
“Aprite le porte a Cristo! Non abbiate paura: spalancate il vostro cuore all’amore di Dio”. Con questo canto, che riporta alcune parole che Giovanni Paolo II ha detto nell’omelia per l’inizio del suo mistero petrino il 22 ottobre 1978, si è avviata, giovedì 22 ottobre 2020, la solenne concelebrazione eucaristica di dedicazione della nuova chiesa e del complesso parrocchiale “S. Giovanni Paolo II” in S. Nicolò di Spoleto.
La Messa è stata presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo e concelebrata dai tre parroci coinvolti nella costruzione del complesso: don Vito Stramaccia (ora parroco a Montefalco) che ha individuato il terreno, lo ha acquistato ed ha avviato la progettazione; don Nelson Abraham, CPPS, (ora parroco di Baiano di Spoleto) che ha coordinato la cerimonia per la posa della prima pietra il 24 ottobre 2015; don Riccardo Scarcelli, attuale parroco, che ha seguito l’ultimazione della chiesa.
C’erano poi altri sacerdoti, tra cui il vicario generale don Sem Fioretti. La liturgia è stata animata dal coro parrocchiale e il servizio all’altare è stato fatto dai ministranti, coordinati dal cerimoniere arcivescovile don Pier Luigi Morlino.
Molti i fedeli che hanno partecipato alla Messa: chi in presenza e nel rispetto delle norme per evitare il diffondersi del Covid-19 (in chiesa, nel salone dell’oratorio dove la celebrazione è stata trasmessa su un maxi schermo, nel piazzale antistante la chiesa con le porte di quest’ultima aperte e l’audio esterno) e chi da casa in diretta sui social (Facebook e YouTube). È stato presente anche il sindaco Umberto de Augustinis.
La reliquia di S. Giovanni Paolo II
All’inizio della celebrazione eucaristica l’Arcivescovo ha annunciato ai fedeli: «Siamo particolarmente lieti perché il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia, e già per lunghi anni segretario particolare di Giovanni Paolo II, ci ha voluto inviare una nuova reliquia dopo il furto sacrilego perpetrato in Duomo alcune settimane fa (la sera di mercoledì 23 settembre 2020, infatti, dalla Cattedrale di Spoleto fu rubata la reliquia del Papa polacco, lì conservata in attesa di essere poi portata nella nuova chiesa di S. Nicolò, ndr). A lui – ha concluso il Presule – la mia e nostra profonda gratitudine».
La reliquia è stata posizionata a fianco del grande mosaico che raffigura proprio S. Giovanni Paolo II.
Consacrazione della chiesa.
Era dal 1994 che nell’archidiocesi di Spoleto-Norcia non si dedicava una nuova chiesa parrocchiale di prima costruzione, da quando l’arcivescovo Antonio Ambrosanio consacrò quella di S. Gabriele dell’Addolorata a Cortaccione di Spoleto.
Per fare ciò è previsto un rito solenne, altamente significativo e suggestivo. Mons. Boccardo ha quindi benedetto l’acqua con la quale ha asperso il popolo, le pareti e l’altare; dopo il canto delle litanie, l’Arcivescovo ha collocato nel sepolcro opportunamente preparato sotto l’altare le reliquie dei Santi Giovanni Paolo II, Francesco d’Assisi e Teresa di Gesù Bambino; ha fatto seguito la preghiera di dedicazione della chiesa, l’unzione dell’altare e delle pareti della chiesa col crisma, l’incensazione dell’altare e della chiesa, l’illuminazione dell’altare e della chiesa.
L’altare, dopo l’unzione, è stato pulito da tre sacerdoti che da parroci hanno seguito la costruzione della chiesa: don Vito Stramaccia, del Nelson Abraham, CPPS, e don Riccardo Scarcelli. Poi, sono state le donne della parrocchie a ricoprirlo con una tovaglia e ad adornarlo di fiori.
Omelia dell’Arcivescovo
«La chiesa materiale che oggi spalanca le sue porte diventa così per la parrocchia di San Nicolò e per tutti noi un dono e una grave responsabilità: questa “casa della Chiesa” ci dice che il compito di rendere presente in mezzo agli uomini Dio e il suo amore è affidato a noi; e lo potremo realizzare solo restando uniti a Cristo e come lui orientati al Padre e disposti a fare della nostra vita un dono d’amore per i fratelli. Abbiamo voluto dedicare questo edificio sacro e tutto il complesso parrocchiale alla memoria sempre viva del grande Pontefice Giovanni Paolo II, qui presente nella reliquia del suo sangue e plasticamente rappresentato nel mosaico a lato dell’altare.
Molti di noi, infatti, siamo cresciuti nel tempo del suo Pontificato e siamo stati almeno sfiorati dalla sua ombra (cf At 5, 15), toccati dal suo esempio e dal suo insegnamento. Chi – come me – ha avuto la gioia e la grazia di conoscere e frequentare il Papa ne ha ammirato la radicalità della testimonianza evangelica, la ricca umanità, la capacità profetica di leggere nella storia i segni della presenza divina, la totale disponibilità ad essere quello che Dio gli domandava che fosse, sia quando era un giovane uomo vigoroso sia quando le forze fisiche lo stavano abbandonando.
Tutta la vita di Giovanni Paolo II si è svolta nel segno di una donazione senza misura e senza calcolo. E proprio perché si è avvicinato sempre più a Dio, ha potuto farsi compagno di viaggio per gli uomini e le donne di oggi, spargendo nel mondo il profumo dell’amore di Dio (cf 2 Cor 5, 14-15)».
Saluto di una parrocchiana e di don Riccardo Scarcelli
Prima della benedizione finale, la signora Miranda Piconi a nome di tutta la parrocchia ha detto: «C’è tanta contentezza oggi in noi, ma anche un po’ di tristezza per aver lasciato la vecchia chiesa dove abbiamo vissuto momenti importanti, di gioia e di dolore. Ma la Chiesa siamo noi, pietre vive, ed oggi siamo qua per iniziare una storia nuova. Tutto questo grazie ai parroci che si sono succeduti e a tutta la comunità che ha lavorato instancabilmente, inventandosi di tutto per pagare le spese. Ma un grazie grande va al nostro arcivescovo Renato che tanto si è prodigato affinché questo sogni diventasse realtà: ha voluto questa chiesa con tutto il cuore e con tutto l’amore che porta per il “suo” e “nostro” Giovanni Paolo II».
Poi, è stata la volta del parroco don Riccardo Scarcelli: «La liturgia che abbiamo vissuto ci ha fatto provare grandi emozioni. Grazie ai presbiteri presenti e anche a quelli assenti: è stato un bel momento per la nostra Chiesa diocesana. Grazie a lei Eccellenza: dovete sapere che il nostro Vescovo – ha detto il sacerdote – ha seguito passo passo la costruzione di questa chiesa, conosce pietra per pietra di questo luogo. S. Giovanni Paolo II – ha proseguito don Riccardo – lo abbiamo conosciuto tutti. A me – ha confidato – mi ha pure “rimproverato”.
Lo avevo incontrato cinque volte in pochi giorni e lui nella parrocchia di S. Gregorio Barbarigo a Roma mi disse: “Ma tu, sempre qua stai?”. Ecco, io adesso quel “rimprovero” lo rivolgerò a lui: Tu rimani sempre con noi». Poi, don Riccardo ha fatto conoscere ai presenti un dono speciale dell’Arcivescovo alla parrocchia: la mitria indossata da Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo dei catechisti il 10 dicembre 2000.
«La cosa che mi ha fatto più tenerezza guardando questa mitria – ha detto don Riccardo – è vedere all’interno il sudore del Papa. È sporca questa mitria del sudore del suo servizio pastorale. E io chiedo al Santo Papa di aiutarci a sudare per la Chiesa. Auguri!».