Verdetti e qualche incognita al termine della stagione congressuale del Pd dell’Umbria. Un congresso che ha visto prevalere la mozione “Passione Democratica”, che si ritrova intorno al candidato Sandro Pasquali (nella continuità con il segretario Tommaso Bori e con gran parte del gruppo consiliare regionale a seguito dell’intesa con la componente bocciana), ma con “Casa Democratica” (sostenuta dai parlamentari e rappresentata a livello regionale da Carlo Emanuele Trappolino) che resiste grazie al risultato dell’area ternana.
“Pierluigi Spinelli vince tra gli iscritti, ottimo il risultato di Matteo Burico, a livello regionale siamo a un soffio dal 40 per cento. A congressi finiti, confermiamo un radicamento importante e la forza delle nostre idee” commentano i referenti di “Casa Democratica”. Che ora chiede una nuova fase “fatta di costruzione nel pluralismo e nella valorizzazione delle differenze, la vera forza del Partito Democratico”.
Un pluralismo che, questo l’auspicio della mozione di minoranza, dovrà essere declinato anche nelle scelte per le prossime candidature per le politiche, dopo gli annunci di non ricandidare gli uscenti arrivati dall’altra parte.
Se nel Ternano l’elettorato si è diviso a metà (l’Assemblea provinciale dovrebbe contare 40 delegati contro 40), Lodovico Baldini non ha avuto problemi nella provincia di Perugia, con la sua mozione che ha superato il 70%.
Sandro Pasquali, dunque, verso l’investitura a segretario, nell’Assemblea regionale che sarà convocata tra il 9 e il 10 luglio. Resta l’incognita delle valutazioni che farà il livello nazionale in merito all’opportunità di avere come segretario nazionale una persona rinviata a giudizio.
L’idea è comunque quella di insediare l’Assemblea regionale con la nuova maggioranza. Così che, anche nell’eventualità si dovesse cambiare sul nome del segretario, la barra del partito in Umbria resterebbe comunque ben dritta nella direzione segnata dal popolo dem con una maggioranza intorno ai due terzi.