“Rimangono inalterati, e per alcuni aspetti addirittura si sono aggravati, i motivi che finora hanno impedito alla Confartigianato di sottoscrivere il Protocollo sul Welfare”.
Così il Presidente di Confartigianato Imprese Perugia – Massimo Nocetti – e il Segretario – Stelvio Gauzzi – commentano l'accordo sul Welfare e ribadiscono le critiche del “sistema” Confartigianato ad alcune parti del Protocollo “anche se – aggiungono – non mancano contenuti innovativi sul fronte degli ammortizzatori sociali, del sostegno ai giovani e dell'apprendistato”.
In particolare, Nocetti e Gauzzi, fanno rilevare “lo squilibrio strutturale della spesa sociale in direzione della spesa previdenziale e le discriminazioni tra lavoratori autonomi e dipendenti”.
A questo proposito, Nocetti e Gauzzi, citano le disparità di trattamento che penalizzano i lavoratori autonomi per quanto riguarda l'età di accesso alle pensioni di anzianità e le ‘finestre' di pensionamento.
Ma, soprattutto, ritengono “incredibile che il Governo abbia escluso il lavoro autonomo dai lavori usuranti. Basterebbe considerare che nei settori privati inclusi nella lista dei lavori usuranti, ogni 100 dipendenti troviamo 49 imprenditori che svolgono le medesime mansioni usuranti del dipendente. Come si può pensare che fare il panificatore di notte per 40 anni come titolare d'impresa sia meno usurante rispetto alla stessa attività svolta come lavoratore dipendente?”.
Inoltre, Nocetti e Gauzzi, esprimono perplessità anche sul nuovo meccanismo che regola la decontribuzione del salario di secondo livello che giudica “incerto e farraginoso nell'applicazione”.
A fronte di questi aspetti, Nocetti e Gauzzi, fanno anche rilevare i contenuti innovativi del Protocollo per quanto riguarda le misure a sostegno dei giovani e in materia di ammortizzatori sociali “che – sottolineano – consentono di valorizzare la peculiarità del ruolo degli enti bilaterali dell'artigianato e delle attuali prassi di sostegno al reddito. Altrettanto innovative la delega per la riforma dell'apprendistato, il cui criterio prioritario è il rafforzamento del ruolo della contrattazione collettiva e le misure a sostegno del passaggio generazionale d'impresa”.