Condanna per ex comandante Polizia locale: falsi accertamenti di residenza a extracomunitari - Tuttoggi.info

Condanna per ex comandante Polizia locale: falsi accertamenti di residenza a extracomunitari

Marco Menta

Condanna per ex comandante Polizia locale: falsi accertamenti di residenza a extracomunitari

Sab, 03/07/2021 - 13:29

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Tre anni di reclusione per l'ex comandante della Polizia Locale di Amelia: avrebbe redatto alcuni verbali di accertamento anagrafico falsi.

Verbali di accertamento anagrafico falsi: l’ex comandante della Polizia Locale di Amelia, ora in pensione, ha patteggiato per una condanna a tre anni di reclusione senza sospensione della pena. L’udienza si è tenuta presso il Tribunale di Terni, presieduto dalla Dottoressa Simona Tordelli.

Verbali di accertamento anagrafico falsi a vantaggio di extracomunitari

I fatti risalgono alla primavera del 2019. Dalle indagini è emerso che in quell’anno l’indagato, in veste di pubblico ufficiale, aveva redatto svariati verbali di accertamento anagrafico, risultati poi mendaci, in favore di cittadini extracomunitari.

Questi ultimi, infatti, dopo aver preso in affitto immobili ad Amelia, avevano chiesto, ottenendola celermente, la residenza anagrafica. Il fine della richiesta era ben preciso: presentare istanza di ricongiungimento familiare presso la Prefettura di Terni.

I Carabinieri di Amelia impegnati nelle indagini

Da qui le indagini, nell’autunno del 2019, condotte dal Nucleo Operativo dei Carabinieri-Comando Compagnia di Amelia, diretto da Raffaele Maurizi, con il coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Terni, Marco Stramaglia.

L’investigazione consentì di appurare che l’ex comandante dei Vigili urbani, di fatto nelle date degli accertamenti, si trovava altrove. Non avrebbe dunque potuto effettuare le verifiche necessarie ad accertare le residenze, poi da lui certificate.

La segnalazione dal Comune

L’impulso nell’attività di indagine, oltre che dall’attività del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Amelia, era astato dato proprio dai vertici dell’Amministrazione Comunale, i quali, anche in sede di riunione del “Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica” di quel periodo, avevano evidenziato la crescita esponenziale delle richieste di residenza anagrafica.

Lo scopo: il ricongiungimento familiare, successivamente decretato dagli U.T.G. (Uffici Territoriali del Governo) della Prefettura di Terni.

La speranza in un veloce svolgimento della pratica

Così, fu accertato che gli extracomunitari, per la quasi totalità, provenivano anagraficamente dalla Capitale; confidavano, di fatto, nella celerità dell’esecuzione della pratica amministrativa da parte della Polizia Locale di Amelia, non oberata, effettivamente, come quella dei grossi centri.

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