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Prima Commissione, incontro con sindaci Alto Tevere su prospettive e sviluppo territorio

Redazione

Prima Commissione, incontro con sindaci Alto Tevere su prospettive e sviluppo territorio

L'organo regionale si è riunito a San Giustino, dagli interventi è emerso come i maggiori problemi siano quelli legati alle infrastrutture
Mer, 12/10/2016 - 19:31

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La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Andrea Smacchi, si è riunita questa mattina (mercoledì 12 ottobre) nella Sala del Consiglio del Comune di San Giustino, con tutti i sindaci del territorio, per parlare di prospettive e sviluppo dell’Alto Tevere. Alla riunione, a cui hanno partecipato i consiglieri Maria Grazia Carbonari (M5S), Carla Casciari, Marco Vinicio Guasticchi (Pd) e Valerio Mancini (Ln), oltre all’assessore regionale Fernanda Cecchini, hanno preso la parola anche i sindaci di San Giustino Paolo Fratini, di Citerna Giuliana Falaschi, di Monte Santa Maria Tiberina Letizia Michelini, di Lisciano Niccone Gianluca Moscioni, l’assessore allo Sviluppo economico di Città di Castello Riccardo Carletti e il rappresentante della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) Sauro Rossi.

Dai loro interventi è emerso come le maggiori problematiche del territorio siano quelle legate alle infrastrutture, dall’adeguamento della E45 alla realizzazione dell’E78, dalle difficoltà dell’ex Fcu alla manutenzione delle strade provinciali dissestate fino al completamento dei lavori sulla diga di Montedoglio; e poi, ancora, la mancanza di una politica integrata per lo sviluppo del turismo dell’Alto Tevere; le prospettive dell’agricoltura tanto per le colture intensive come il tabacco quanto per quelle più particolari come le castagne; evitare lo spopolamento dei comuni montani mantenendo i servizi sul territorio.

Nell’introdurre i lavori il presidente Smacchi ha ricordato come questa sia la “quarta tappa di un giro che la Prima Commissione sta facendo nella Regione. Dopo Castiglione del Lago, Montecchio e Gubbio, siamo venuti a San Giustino per parlare delle prospettive di sviluppo dell’Alto Tevere. Qui la situazione è migliore di altre zone per la tenuta occupazionale, economica, visto che stiamo parlando di un territori all’avanguardia che spesso ha fatto da locomotiva per altre parti dell’Umbria. Non dobbiamo però nascondere le problematiche di questa lunga crisi e le difficoltà legate alle infrastrutture”.

Queste le parole del sindaco di San Giustino Paolo Fratini:

Il nostro territorio ha avuto un grande sviluppo partendo dal settore agricolo, fino all’artigianato, all’industria e al commercio. Soffriamo in questi momenti difficili ma siamo abituati ad affrontare problemi con concretezza. Abbiamo avuto una forte crisi del tessile, del settore della grafica, del mobile. L’agricoltura ancora regge, visto che San Giustino è la patria del tabacco. Le istituzioni per creare opportunità di sviluppo e occupazione devono partire dalle infrastrutture che servono a questo territorio. La E45 è l’arteria fondamentale di collegamento per le nostre imprese, la E78 è una grande incompiuta ed è ora di realizzarla. La Fcu è un problema rilevante per studenti e pendolari: dobbiamo investire perché potrebbe essere una metropolitana di superficie. A breve partirà la piastra logistica: c’è una forte aspettativa. La diga di Montedoglio è fondamentale dal punto di vista idropotabile e strategica per l’agricoltura del territorio. Il Tevere è un collegamento dalla Toscana fino a Perugia e può essere un elemento di sviluppo anche per il turismo. Serve una politica regionale, e non di campanile, per valorizzare turismo e cultura

Così il sindaco di Citerna Giuliana Falaschi:

Da Citerna vediamo Perugia molto lontana. La nostra è una piccola realtà ma è sede di aziende tra le principali del territorio. Abbiamo subito il colpo della crisi, ma ci sono segnali di ripresa. Non mancano le criticità. L’artigianato e le Pmi (Piccole Medie Imprese), dopo un forte ridimensionamento, ora si stanno riorganizzando. L’agricoltura è una realtà importante, in particolare il tabacco. C’è la capacità di superare le difficoltà, anche grazie all’attività della Regione in Europa e agli accordi con le multinazionali. Lo sviluppo turistico stenta a partire perché manca una politica territoriale. Se non incominciamo a ragionare insieme non vedo molte prospettive. Sulle infrastrutture l’Alto Tevere è penalizzato da anni, è isolato per la fatiscenza delle poche infrastrutture che ci sono e perché in passato è stata data precedenza ad altri territori. Per la E45 speriamo che l’intervento del governo possa dare risultati, ma serve anche la corsia di emergenza. L’E78 va realizzata in tempi rapidi. Se il tracciato va modificato anche i territori devono dire la loro. La ferrovia è una cosa drammatica, così serve a poco. I lavori sulla diga di Montedoglio spero che si concludano a breve ma è necessario investire sulla ricostruzione della rete irrigua che ha difficoltà. Serve concludere i lavori del potabilizzatore: le gare non possono durare decenni. Auspico che la Regione tenga conto della particolarità del nostro territorio

Il sindaco di Monte Santa Maria Tiberina Letizia Michelini ha detto:

Il nostro è un territorio a vocazione turistica e agricola. Un problema molto sentito è la viabilità provinciale, con la SP 103 nota per il suo degrado. Serve maggiore attenzione, gli interventi recenti non sono sufficienti per far tornare la situazione a livello di accettabilità. Da noi è molto importante la castanicultura: da qualche anno c’è il problema della ‘vespa cinese’ ma ora la situazione ha raggiunto un livello insostenibile. Negli anni scorsi ci sono stati interventi della Regione, ma serve proporre nuove soluzioni per intensificare gli interventi. Dobbiamo preservare il ruolo dei comuni montani: servono investimenti per preservare i servizi fondamentali come poste, farmacie, scuole. La loro mancanza incentiva la fuga dei cittadini verso la città. Così il dissesto idrogeologico aumenta

Così il primo cittadino di Lisciano Niccon Gianluca Moscioni:

Il nostro territorio ha vissuto di tabacco in passato. Con la crisi l’agricoltura ha cambiato aspetto, ma negli ultimi anni abbiamo subito grossi danni da parte della fauna selvatica. Abbiamo avuto uno sviluppo importante per il turismo, con molti stranieri che hanno comprato case ristrutturandole. Con la crisi anche questo si è formato. Ci sono molte possibilità di crescita per il turismo ma serve una pista ciclabile. Abbiamo molti problemi legati ai collegamenti con i territori più importanti, le strade sono dissestate, una frana impedisce il transito degli autobus da da quattro anni. Così rischiamo che i nostri 630 abitanti diventino ancora di meno

Queste le parole dell’assessore allo Sviluppo economico di Città di Castello Riccardo Carletti:

Dal nodo infrastrutturale, che deve arrivare a conclusione, dipendono non solo lo sviluppo economico ma anche quello del turismo. Puntiamo molto sulla programmazione europea che la Regione sta gestendo. Soprattutto in agricoltura dove negli ultimi anni ha consentito l’affacciarsi di Pmi che hanno gettato linfa nuova sul territorio. Il settore industriale ha saputo reggere negli ultimi anni, anche a livello occupazionale. La preoccupazione più grande è l’artigianato, soprattutto nel comparto del mobile che ora vede un periodo brutto perché l’Ue ha riscritto le regole sulla qualità. Concordo sulla necessità di una politica comune sul turismo

Sauro Rossi della Cia ha detto:

L’agricoltura è fondamentale per lo sviluppo di questo territorio. Abbiamo vissuto momenti difficili, ristrutturando tutta la filiera con sistema integrato con capacità contrattuale importante con le multinazionali. Oggi la tabacchicoltura è all’avanguardia per l’innovazione tecnologica. Abbiamo un territorio di collina importante sotto il profilo paesaggistico e produttivo. Qui serve incentivare la presenza degli agricoltori, anche con i servizi. Ad esempio il 60% del nostro territorio non è coperto da internet. Sul turismo serve omogeneizzare la promozione del territorio. Il paesaggio è un valore importante che va sfruttato. Il turismo senza infrastrutture non è possibile. Strade e ferrovie sono fondamentali. È ora di programmare le infrastrutture del nord dell’Umbria altrimenti rimarremo un territorio isolato. Servono interventi importanti per la zootecnia della collina, per l’agriturismo, per la valorizzazione dei prodotti tipici come la castagna con la quale vive tanta piccola gente della collina

Tra gli interventi dei commissari c’è stato quello di Valerio Mancini (Lega Nord):

Per l’Alto Tevere dobbiamo migliorare l’agricoltura; puntare su un turismo di qualità così da proporci a livello internazionale; sistemare la viabilità ordinaria. Le politiche del tabacco degli ultimi anni, che hanno visto interferire in maniera prepotente le multinazionale, a me non sono piaciute perché tanti piccoli agricoltori hanno abbandonato. La piccola agricoltura va tutelata. Non sottovalutare le ripercussioni sulla salute dell’agricoltura intensiva. Dobbiamo pensare ad un’agricoltura nuova. Dobbiamo lavorare per avere il dop della castagna dell’Alto Tevere. Sono 52 milioni i possibili turisti del mondo della bicicletta. L’Alta valle del Tevere ha la peculiarità di poter essere girata in bici. Questo crea posti di lavoro. Iniziamo a pensare qualcosa di diverso. La viabilità ordinaria è importante. La politica infrastrutturale della regione è stata vittima di governatori che non sono mai stati di questa parte di regione. Negli anni ’70 e ’80 eravamo all’avanguardia, ora siamo in ritardo. È paradossale che un turista non riesca a venire in questi territori senza auto. L’Alto Tevere alla borsa internazionale del turismo non era presente con nessuna offerta. È giusto fare rete per proporre un turismo non di massa che si innamora di questo territorio. Sulla sanità il nostro territorio ha perso attrattività negli ultimi anni, molti oggi vanno ad Arezzo mentre fino a poco tempo fa Città di Castello era un ospedale che attraeva. Dobbiamo difendere il nostro polo ospedaliero. Importanti aziende del territorio stanno facendo espansione ma hanno sollevato problemi. Finalmente, contrariamente a prima, un turista che arriva all’aeroporto San Francesco di Assisi vede anche l’Alto Tevere. Ma c’è possibilità di fare meglio. Dobbiamo arrivare a proporre un catalogo del turismo dell’Alto Tevere, andando insieme agli appuntamenti internazionali

Così Carla Casciari del Pd:

Serve far partire al più presto la piastra logistica. Il Tevere deve essere un volano turistico e serve legge nazionale di tutela. Dobbiamo lavorare per una pista ciclabile che colleghi a Perugia. La promozione integrata turistica è fondamentale ma serve lo sforzo da parte di tutti, con un piano dei comuni che la regione può far proprio dentro il marchio Umbria, all’interno di una visione unitaria turistica

Queste le parole di Maria Grazia Carbonari del M5S:

Dobbiamo mettere insieme tutte le esigenze dei vostri comuni in un documento per cercare di costruire qualcosa che risponda alle vostre necessità. La nostra regione potrebbe vivere di turismo. Dobbiamo mettere in mano un progetto di rilancio ad una persona che abbia elevate capacità, un manager del turismo, per costruire percorso unitario. Deve esserci un collegamento diretto con l’aeroporto regionale

L’assessore regionale Fernanda Cecchini ha detto:

La gran parte dei temi posti difficilmente si risolvono con il bilancio regionale ma serve concertazione con altri livelli. Questo è un territorio maturo, abituato a lavorare in modo compatto, a far squadra, che ha dinamiche simili. Con la crisi avete avuto le problematiche di tutti i territori più sviluppati, con maggiore produzione. Per l’Alto Tevere è stato chiesto il riconoscimento di area di crisi non complessa e pensiamo che questo di possa consentire di partecipare a bandi che portano nuove opportunità. Le infrastrutture oggi sono essenziali. Per questo territorio è linfa vitale l’adeguamento della E45. Si completerà in tempi brevi il progetto della E78 perché finalmente ci sono le risorse. La rete Fcu ha bisogno di un ammodernamento importante. L’obiettivo è concretizzare in tempi brevi l’accordo con Rfi. Con il passato bilancio abbiamo messo 6 milioni di euro per la viabilità provinciale, e speriamo che con il prossimo si possa fare qualcosa di più. Questo territorio fino a qualche anno fa non si era posto l’obiettivo del turismo perché concentrato su altro. Ancora oggi siamo in difficoltà. I nuovi accordi con le multinazionali fino al 2020 danno garanzie alla produzione del tabacco. Questo è un territorio che sta guardando avanti e che negli anni ha saputo utilizzare nel migliore dei modi la programmazione comunitaria, consentendo agli imprenditori di continuare a fare tabacco, ma scegliendo anche la diversificazione dell’attività agricola che permette di dare lavoro e risposte concrete. La produzione della castagna è molto concentrata in piccole aree umbre. C’è difficoltà ad intervenire per contrastare l’insetto attraverso la lotta biologica, perché il rilascio va fatto per due anni consecutivi, poi il castagno ha bisogno di anni per tornare a produrre. Questo dovrebbe essere l’anno peggiore. La castagna porta con sé un buon fatturato, importante per le piccole imprese di montagna. Questo territorio ha bisogno di ammodernamento delle infrastrutture irrigue. Il potabilizzatore di Citerna è incappato in problemi ma siamo alle battute finali, così come per i lavori alla diga di Montedoglio. Questo è un territorio che è all’avanguardia per i servizi, con risposte per anziani e disabili, con investimenti ancora oggi in corso e con la riconferma della copertura di tutti i primariati per l’ospedale di Città di Castello. Per il turismo dobbiamo esaltare il made in Umbria e le sue caratteristiche uniche, come luogo di borghi storici e di enogastronomia diffusa. Serve una regia regionale per la promozione dell’Umbria. Si sta anche completando la pista ciclabile lungo l’asse del Tevere che collega questo territorio a Perugia

Foto Acs News

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