E’ stato scontro fino all’ultima ora tra Giacomo Leonelli e gli esponenti della maggioranza che non gli perdonano il mancato voto per respingere le dimissioni di Catiuscia Marini, determinando poi le condizioni politiche per la fine anticipata della legislatura segnata, nel suo ultimo anno, dallo scandalo Sanitopoli.
Venerdì si è tenuta l’ultima seduta della Commissione speciale Antimafia e sulla criminalità in Umbria. Commissione che, rispetto alla normale attività del disciolto Consiglio, ha avuto (accanto a quella Statuto) una settimana di proroga per completare il proprio lavoro e redigere una relazione finale, come consigliato anche dagli uffici della Regione per evitare ai consiglieri di incorrere in sanzioni.
Un lavoro di tre anni, durante i quali sono stati approfonditi fenomeni come quelli delle estorsioni (30 i casi denunciati in Umbria) ed il riciclaggio di denaro, e che soprattutto doveva servire per redigere ed approvare la legge regionale contro le infiltrazioni mafiose.
La relazione finale (che verrà presentata mercoledì dal presidente Leonelli) è stata approvata all’unanimità, grazie ai voti dell’opposizione (Emanuele Fiorini, Andrea Liberati, Claudio Ricci, Sergio De Vincenzi), che si sono aggiunti a quelli dello stesso Leonelli e di Carla Casciari, con l’assenza di Attilio Solinas e Silvano Rometti. I due, questi ultimi, che erano stati tra i più critici nei confronti di Leonelli per l’atteggiamento assunto nel caso Marini, anche con aspre polemiche in Aula.
Per Leonelli, il termine esiguo concesso per terminare il lavoro della Commissione è una vendetta per il suo mancato voto a sostegno di Marini.
“Così come deciso dal Consiglio regionale – il commento di Leonelli al termine della seduta, affidato ai social – si sono chiusi questa mattina i lavori della Commissione Antimafia che ho guidato in questi 3 anni. Resta l’amarezza per non aver completato il lavoro, per aver visto interrotta l’attività dell’osservatorio regionale istituito in questi anni, ma anche l’orgoglio per cose fatte come le tante audizioni e la costituzione di parte civile, ma soprattutto il testo di legge regionale contro le infiltrazioni mafiose che, seppur non votato dall’aula, rappresenterà una lavoro praticamente pronto per essere approvato nella prossima legislatura. Tutto questo – annuncia – verrà raccontato in una conferenza stampa che si terrà mercoledì mattina a Palazzo Cesaroni“.
La legislatura è finita. Non la resa dei conti nell’area del centrosinistra.