Ale. Chi.
Un risparmio di circa 80 milioni di euro: è questo uno dei primi numeri a disposizione che riassume la riforma della sanità che la Giunta Regionale dell'Umbria ha varato nel pomeriggio di ieri, dopo mesi di lavoro. Soldi che verranno risparmiati con la riduzione di due asl al posto di quattro, ed un piano di accorpamento che porterà alla centralizzazione dei servizi per la vaccinazione, i laboratori per gli screening, i punti nascita, e la riduzione ad una sola struttura per la Chirurgia Toracica. Ma la Marini difende il disegno di legge, pronto adesso a passare in Consiglio per l'iter di approvazione: “l’Umbria vuole difendere il proprio sistema sanitario pubblico, e dimostare così che non è vero ciò che quanti ultimamente stanno sostenendo e cioè che in una situazione di crisi come l’attuale la sanità pubblica non è finanziariamente sostenibile, mentre sarebbe possibile un’altra sanità, quella dei privati”.
Una riforma così non si vedeva dal 1998, ed ha al centro una delibera esecutiva fin da subito sul riordino del sistema sanitario, poi definita “il cuore del provvedimento”, grazie alla quale sarà possibile razionalizzare la spesa unitaria.
“Questa riforma – ha aggiunto la presidente – ha come obiettivo principale il mantenimento del servizio sanitario e la sua sostenibilità finanziaria, a fronte delle minori risorse che, al netto della ‘spending review’ sulla quale sta lavorando il Governo, ammontano per la nostra regione ad oltre 120 milioni di euro. Si tratta di misure di riordino, razionalizzazione e contenimento dei servizi e della spesa sanitaria molto significative che devono produrre effetti già a partire dall’anno in corso, per consolidarsi nel 2013. Per ciò che riguarda invece il disegno di legge relativo alla riforma della ‘governance’ della sanità – ha proseguito -, si conferma la scelta della riduzione da 4 a 2 del numero delle Asl e di due Aziende ospedaliere”.
Sarà poi una road map per i Direttori Generali delle Aziende Usl a fare in modo che in tempi definiti vengano adottati i relativi provvedimenti di competenza delle Aziende, per la piena operatività della riforma. Importante anche l'idea del “pool itineranti di professionisti” delle chirurgie specialistiche.
Per la presidente Marini, il pacchetto delle misure approvato “accelera una serie di misure di risparmio e mette l’Umbria in una condizione di maggiore tranquillità per ciò che riguarda la sostenibilità finanziaria del nostro sistema sanitario regionale, ma non ne risolve ovviamente il problema, così come sta emergendo sulla base della ‘spending review’ del Governo Monti, verso la quale resta tutta la contrarietà delle Regioni italiane, perché con quei tagli davvero il sistema sanitario pubblico verrebbe messo a serio rischio di sopravvivenza”.
Per parte sua, l’assessore regionale alla sanità Franco Tomassoni ha ricordato come “la spending review in sanità noi l’abbiamo già avviata da tempo ed è stato grazie ai nostri primi provvedimenti assunti nel 2011 che è stato possibile realizzare significative economie in vari ambiti, a partire da quello della spesa farmaceutica e che la stessa Agenzia nazionale del farmaco ha certificato, rendendo noto che nel 2011 la nostra regione ha prodotto un risparmio di oltre 5 milioni di euro di per la spesa farmaceutica”.
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