Il palazzo comunale di Collescipoli rientra nei lotti che (con la Determinazione Dirigenziale del Dirigente della Direzione Governo del Territorio n.3548 del 03/12/2024) il Comune di Terni ha inserito nell’avviso pubblico per la manifestazione di interesse alla concessione di valorizzazione di immobili comunali siti nei Borghi del Comune di Terni a fini turistici, alberghieri, culturali e sociali. La notizia ha mobilitato alcuni cittadini di Collescipoli che hanno raccolto una petizione di 316 firme per chiedere che il palazzo comunale. restaurato con un investimento di quasi un milione di euro, rimanga a disposizione del borgo e non concesso a terzi. Secondo quanto riferito dall’associazione culturale “Astrolabio”: “Questa decisione non solo metterà a rischio la conservazione del storicità del bene, ma provocherà la chiusura della stazione distaccata dei vigili urbani (che andrebbe aumentata) in una zona negli ultimi periodi si sono scatenati furti e atti vandalici”.
“Bandecchi non ci ascolta”
Sempre secondo quanto riferito dai cittadini firmatari della petizione dalla lettera inviata dal Comune di Terni in risposta alle richieste degli abitanti del borgo: “C’è il sospetto che l’Amministrazione Comunale non abbia alcun riguardo della volontà dei cittadini, calando le proprie decisioni da punti di vista che non rispecchiano le esigenze della popolazione. La risposta fornita dal dirigente, peraltro, non appare corretta, visto che asserisce: “Quanto affermato nella petizione non trova fondamento né nei fatti né sul piano giuridico. L’Amministrazione Comunale, nell’ambito del più ampio processo di valorizzazione dei borghi e del proprio patrimonio immobiliare, non ha previsto alcuna forma di alienazione degli immobili pubblici siti nel centro storico di Collescipoli”. Di fronte a questa affermazione invitiamo l’Amministrazione a rileggere la nostra petizione, dove mai abbiamo parlato di alienazioni, ma abbiamo bensì scritto “si vorrebbe cedere l’immobile in concessione”.

La petizione
Sempre nella lettera si spiegano le ragioni della petizione: “Il palazzo Comunale di Collescipoli ha origini medioevali ed al suo interno sono custodite sale affrescate, un’antica prigione, la stanza della “salara”, la stanza dell’orologio e l’archivio storico. Questo scrigno di storia è stato recuperato nel 2005 con gusto con una spesa di 900.000 euro di fondi del terremoto. Notizia di questi giorni è stato reso noto l’esito della pubblicazione da parte dell’Amministrazione Comunale di un avviso pubblico “non vincolante “per manifestazione d’interesse per la concessione di valorizzazione di immobili comunali siti nei borghi. Con nostra sorpresa è stato incluso “il nostro palazzo Comunale”, si vorrebbe cedere l’immobile in concessione, per far realizzare una struttura ricettiva , espropriando alla collettività un simbolo. Un atto incomprensibile in quanto, attualmente il palazzo è una sede distaccata dei vigili, custodisce l’archivio storico, è sede della Pro Loco e vi è l’unica sala per assemblee pubbliche, quindi non vuoto ed inutilizzato. Un privato ha manifestato il proprio interesse considerando l’enorme valore del bene, che verrebbe ceduto con un massimo di 50 anni con il semplice impegno di fare delle manutenzioni. In considerazione che il bene è iconico per il borgo di Collescipoli e che dare il bene ad un privato, sarebbe un esproprio non giustificato da esigenze della popolazione e che cedere il bene per fini ricettivi comporterebbe una devastazione della parte storica del bene, si chiede la revoca dell’iniziativa fortemente contestata da tutta la popolazione di Collescipoli”.