“La città parco” e “ La cultura non si ferma” sono slogan condivisibilissimi ma anche molto impegnativi per l’Amministrazione“.
Inizia così una nota stampa di Ora Spoleto, forza di opposizione in Consiglio comunale, che analizza nel dettaglio le ultime azioni della Giunta de Augustinis.
“Intanto perché –prosegue la nota– prendono atto che la città ha nella cultura , nella valorizzazione del patrimonio storico e monumentale e nella qualità dell’ambiente i capisaldi di una economia che fa dell’accoglienza e della ospitalità un punto di forza“.
Questa identità della città è dovuta a fattori geografici, ambientali e storici ma non c’è dubbio che e’ stata costruita attraverso una azione amministrativa caratterizzata da una continuità e da una forte condivisione tra la politica, gli intellettuali, i professionisti, il tessuto culturale e associativo.
Un pensiero sinergico, un guardare tutti allo stesso obiettivo da punti di vista differenti che ha permesso nel tempo di salvaguardare e trasformare in un fattore economico di sviluppo il consistente e straordinario comparto monumentale e di valorizzare l’intorno naturale e rurale.
Di fatto oggi si viene a Spoleto non solo per visitare i monumenti, ma per fruire delle piste ciclabili , per percorrere i sentieri segnati dal CAI, e altro.
Tuttavia l’evoluzione delle esigenze dei visitatori, oltreché dei residenti, richiede che la città parco proceda e si arricchisca di ulteriori luoghi per lo svago e il tempo libero mettendo a sistema idee e progetti sparsi e ricollegandoli alla rete infrastrutturale esistente.
Gli esempi pratici
Solo per citare alcuni esempi: la riqualificazione dell’alveo del Tessino di cui non si sente più parlare o la sistemazione di Piazza d’Armi che è un polmone urbano verde naturale che attende di essere definitivamente acquisito e trasformato in un parco urbano; o, come dice la consigliera Morelli, la ultimazione della struttura pensile della Posterna che potrebbe fornire spazi di abbellimento esterno.
A tal proposito può fungere da modello l’area verde nel nuovo quartiere lungo la strada comunale che porta a Morgnano.
Per quanto riguarda l’altra affermazione “La cultura non si ferma ” purtroppo non si può non constatare che la cultura si è fermata nel momento in cui il dibattito sul futuro della città e sul suo assetto si è interrotto.
Dopo un avvio promettente con il convegno sull’Anfiteatro, non sono venute avanti idee e proposte, forse perché si è interrotto un dialogo con le forze culturali ed economiche, è venuta meno l’azione di stimolo e la ricerca di una comunicazione a tutto campo con le associazioni culturali, con i professionisti e con gli operatori locali, coinvolti nel passato nel processo di trasformazione e rinnovamento urbano.
La critica
Si è invece assistito ad una progressiva chiusura, ad una frattura o mancanza di dialogo che ha fatto sì che venisse meno la progettualità amministrativa che ha alimentato in questi anni il processo di trasformazione e di rinnovamento urbano.
“Il nuovo ceto politico che governa questa città– conclude dunque Ora Spoleto- non sembra avere una cognizione precisa di alcuni capisaldi dell’azione amministrativa che ha caratterizzato le amministrazioni di destra o di sinistra dal dopoguerra fino all’altro ieri e che ha comunque garantito che Spoleto fosse al passo con i tempi.
Manca la visione di una città alta e altra, che sappia far tesoro dell’emergenza come una occasione per progettare e sognare la nostra città aperta, moderna, con un “piede nel passato, e lo sguardo dritto e aperto sul futuro”.