“E’ veramente divenuto insostenibile il degrado in cui è abbandonato il centro storico di Città di Castello. Continuare a vedere la piazza principale della città trasformata in un posteggio per auto fa veramente tristezza e la dice lunga sull’idea di città coltivata dall’attuale amministrazione comunale”. E' quanto ha dichiarato il capogruppo dell'IdV in Consiglio regionale, Oliviero Dottorini, il quale chiede, “anche in qualità di presidente dell’associazione Umbria Migliore”, un intervento immediato per elaborare un piano di mobilità sostenibile per il Comune di Città di Castello, che preveda “la giusta considerazione della pedonalità e della ciclabilità, in un contesto di mobilità sostenibile”.
“Il degrado – spiega Dottorini – non aiuta a recuperare un rapporto tra Città di Castello e i suoi abitanti. Il fatto che luoghi storici e simbolici della città come Piazza Gabriotti siano relegati alla funzione di posteggio pubblico è quanto di più sbagliato e anacronistico si possa immaginare. Una città che intenda giocare un ruolo turistico e culturale dovrebbe avere maggiore cura dei propri tesori artistici e architettonici, se non altro per rispetto dei tifernati. In questi anni a nulla sono valsi i flashmob, i concorsi fotografici, le passeggiate in bicicletta e sono rimaste lettera morta persino le deliberazioni del Consiglio comunale, sceso in campo già da anni per ‘far rispettare i divieti di sosta collocati in piazza Gabriotti, dando indicazioni chiare e definitive alle forze dell’ordine’. La forza d’inerzia dell’Amministrazione comunale ha battuto ogni possibile intervento virtuoso”.
“Non è nostra intenzione – aggiunge – chiedere misure drastiche di chiusura totale del centro storico, ma non è più concepibile la scelta di fare di Piazza di Sotto un posteggio per autovetture. Non è pensabile di procedere ancora senza tenere conto del decoro urbano e delle esigenze di chi abita e lavora nel centro storico. Palazzo comunale, duomo, torre civica, campanile rotondo costituiscono i biglietti da visita di più alta immagine della città ed è obiettivamente intollerabile il ritardo con cui si indugia nel lasciare Piazza Gabriotti al degrado e nel non dare seguito ad alcun piano della mobilità. Lo stato in cui versano alcuni luoghi storici è il segno di una mancanza di programmazione che deve trovare un'immediata inversione di rotta. In una regione che ha il record di automobili in rapporto agli abitanti, Città di Castello, oltre ad aver concepito un tracciato ciclabile assurdo, rischia di avere il primato di città con uno dei centri storici meno tutelati dal traffico privato su gomma. Anche interventi semplici ed economicamente sostenibili, come la realizzazione di un circuito intercomunale dedicato ad associazioni cicloturistiche e amatoriali, non trovano risposte, nonostante la legge regionale 46 del 1997 consenta interventi di riqualificazione della rete viaria e per incentivare l'uso della bicicletta”.
“Un segnale di discontinuità non è più rinviabile – conclude Dottorini – è necessario tutelare i nostri tesori artistici ed elaborare un piano per la mobilità sostenibile che ci consenta di immaginare una città moderna e in grado di rapportarsi a realtà che già da anni hanno messo in atto politiche di valorizzazione dei centri storici”.
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