da Ordine degli Avvocati- Spoleto
L’Ordine forense spoletino ha seguito con massima attenzione il recente passaggio alle Commissioni Giustizia del Senato e della Camera dei Deputati dello schema di provvedimento integrativo del Decreto 115/2012 attuativo della riforma delle circoscrizioni giudiziarie.
Stando rigorosamente ai fatti e agli atti delle dette Commissioni parlamentari, questo è lo scenario attualmente emergente:
1) La Commissione Giustizia del Senato all’unanimità ha ribadito nel suo parere che i Comuni della ex Pretura di Todi, nel rispetto della legge delega 148 e nell’interesse della giustizia, vanno serviti dal Tribunale di Spoleto, mentre ipotizza che Deruta e Marsciano possano essere ritrasferiti al Tribunale di Perugia.
2) La Commissione Giustizia della Camera nel suo parere ha invece ipotizzato che tutta la soppressa Sezione di Todi sia ritrasferita da Spoleto a Perugia e che anche i Comuni di Città della Pieve, Piegaro e Paciano siano trasferiti da Terni a Perugia. Il parere è stato tuttavia approvato a stretta maggioranza essendo il PD della Camera praticamente isolato sull’argomento. I Commissari presenti di ben quattro gruppi (FI, M5S, Lega, “Per l’Italia”) hanno infatti votato contro il detto parere e SEL si è astenuto. “Fratelli d’Italia”, non avendo membri votanti, ha verbalizzato la sua contrarietà. Scelta Civica, che pur ha votato il parere (evidentemente per non mandare in minoranza la presidente relatrice), si era in verità già pronunciato con un documento perchè fosse condiviso il parere del Senato. Il M5S, con un proprio documento analitico per ogni regione, ha affermato che per l’Umbria è stata equa e giusta la riforma ministeriale e che al massimo si possono rispostare su Perugia i tre Comuni del Pievese, mentre risulta “inopportuno” spostare su Perugia Deruta e Marsciano perchè essi sono “ben ricompresi” nel Tribunale di Spoleto e perchè altrimenti “si vanificherebbero i principi della riforma”.
Il Ministero, preso atto dei differenti pareri e delle posizioni dei gruppi nonché dei risultati della istituita Commissione di monitoraggio, è ora chiamato a valutare se confermare o modificare il proprio decreto legislativo, che è norma operante e vigente dal 13 settembre 2013, ispirandosi alla migliore distribuzione della giustizia in Umbria e nel rispetto del criterio fissato dalla legge delega, e dunque a stabilire, da un punto di vista tecnico-organizzativo piuttosto che politico, se il riaccentramento da Spoleto e Terni a Perugia di ben dieci Comuni e di una popolazione complessiva di 70.000 abitanti sia compatibile con quel “riequilibrio delle attuali competenze territoriali, demografiche e funzionali tra uffici limitrofi della stessa area provinciale caratterizzati da rilevante differenza di dimensioni” che è principio ispiratore e “linea prioritaria di intervento” (parole testuali della legge delega da attuare) della riforma.
Questa è l’oggettività. Il resto appartiene ad auspici particolaristici, personali e politici, nonché ad una ostinata quanto inspiegabile ostilità contro la Città di Spoleto e contro l’Umbria centrale nel suo complesso.