Chiusa la festività di San Francesco d'Assisi 2019: Luigi Di Maio pianta un albero - Tuttoggi.info

Chiusa la festività di San Francesco d’Assisi 2019: Luigi Di Maio pianta un albero

Flavia Pagliochini

Chiusa la festività di San Francesco d’Assisi 2019: Luigi Di Maio pianta un albero

Il capo politico pentastellato è arrivato in Basilica dopo la firma del decreto rimpatri
Ven, 04/10/2019 - 19:04

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Le celebrazioni di San Francesco 2019, dopo l’agape fraterna, si chiudono alle 16 con i vespri pontificali nella Basilica Inferiore di San Francesco presieduti da monsignor Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino.

Ad essi, alla processione e alla benedizione finale all’Italia e al mondo, con la Chartula dal Torrino della Basilica Superiore, ha partecipato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Dopo la fine delle celebrazioni e prima di incontrare la stampa, il capo politico penta-stellato ha aderito alla campagna “Un albero in più” promossa dalla comunità “Laudato Si'”. Sulla stessa riga c’è “Pianta il futuro”, iniziativa di Aiab, l’Associazione italiana per l’agricoltura biologica, rilanciata dal presidente di Slow Food, Carlo Petrini, che propongono ad amministratori locali e privati cittadini di piantare alberi per contrastare l’inquinamento atmosferico, combattere il surriscaldamento, preservare la biodiversità attraverso una riforestazione intelligente.


Guarda le foto delle celebrazioni


Questa mattina durante i discorsi dalla Loggia Padre Fortunato aveva anticipato che ognuno dei frati della Comunità, una settantina, pianterà un albero. La campagna “Laudato si” ha l’obiettivo di piantare in Italia 60 milioni di alberi nel più breve tempo possibile: “Un albero per ogni italiano: 60 milioni di alberi che dal loro primo istante di vita realizzano la loro opera di mitigazione dei livelli di CO2 nell’atmosfera“.

Di Maio è arrivato ad Assisi sulla scorta della firma del decreto rimpatri. “Se un migrante può stare in Italia si deciderà in 4 mesi e non in due anni“, ha annunciato l’esponente del governo giallorosso alla firma dell’accordo che nasce dal lavoro di squadra tra Farnesina, Viminale e ministero della Giustizia. “Un primo step che non ha oneri di spesa per la semplice ragione che questo tipo di decreto inverte l’onere della prova“, ha detto il ministro. In soldoni, verranno rifiutate le richieste che arriveranno dai migranti provenienti dai paesi ritenuti sicuri dall’Italia, a meno che il singolo richiedente non riesca a dimostrare che la sua situazione è tale che un ritorno in patria gli potrebbe arrecare gravi danni. Per Di Maio, sui circa 7.000 arrivi di quest’anno “oltre un terzo appartengono a uno di questi Paesi. Per molte di queste persone dobbiamo attendere due anni ora per oltre un terzo degli arrivi acceleriamo le procedure“.


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Lavoriamo con le azioni concrete, non con gli slogan. Lavoriamo con serietà per il nostro Paese, al contrario di chi lo considerava un palcoscenico per la sua campagna elettorale permanente“, il messaggio del ministro, secondo cui quello giallorosso “È un governo – aggiunge Di Maio – che agisce con soluzioni reali”.

Il ministro Di Maio – le parole di Conte al termine della sua giornata assisana – mi aveva anticipato questa iniziativa, su cui il governo stava lavorando da tempo. E’ un grande passo avanti perché ci consentirà di intervenire su un tema su cui siamo sempre stati deficitari in Italia. Sarà una grande svolta velocizzare i rimpatri, anche attraverso accordi mirati”. Per il premier, la nuova disciplina dei rimpatri va ad aggiungersi a quanto ottenuto a Malta, dove “per la prima volta si è detto che chi sbarca in Italia sbarca in Europa. Due significativi passi in avanti“.


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Con Marocco e Tunisia (Di Maio si recherà in entrambi i Paesi) ci sono delle intese, ma sono da ratificare e rafforzare. Tra gli impegni del governo sul fronte migratorio è previsto anche “un fondo rimpatri di 50 milioni di euro che serve a stimolare gli accordi internazionali nell’ambito della cooperazione allo sviluppo“. Ai Francescani, è arrivato anche il saluto del presidente dell’Europarlamento, David Sassoli. “Oggi Assisi, il mondo, celebrano Francesco, e la sua santità . Fratello sole, sorella luna, la volontà di dialogare con il lupo, il silenzio chiesto e ottenuto dalle rondini, il voto di povertà: simbologie di bontà contro cui può nulla la sterile cattiveria umana, simbologie che superano indenni, e di slancio, il frastuono dei secoli“.

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