Gubbio e Gualdo

Ceri Mezzani, corsa rocambolesca con tante cadute e feriti | Soccorse 26 persone, 6 ricoveri

Dopo la corsa perfetta del 15 maggio, oggi sono tornati a omaggiare Sant’Ubaldo – Patrono di Gubbio – i Ceri mezzani, con protagonisti gli adolescenti della città, a partire dai capitani Nicolo Chiocci (Primo) e Diego Radicchi (Secondo) e dai tre Capodieci Marco Fondacci (Sant’Ubaldo), Agostino Bonelli (San Giorgio) e Andrea Pappafava (Sant’Antonio).

Di sicuro la folle corsa del pomeriggio, caratterizzata da una splendida giornata estiva, ha riservato molti più brividi rispetto a 7 giorni fa. L’entusiasmo e l’irruenza giovanile dei ceraioli, infatti, hanno dato vita a momenti rocamboleschi e spettacolari con tante pendute e oscillazioni ma, stavolta anche cadute da parte di tutti e tre i Ceri: il primo a “cedere” è stato San Giorgio all’inizio della Calata dei Neri mentre nel secondo tratto, il più “movimentato”, è toccato a Sant’Antonio, al termine della calata dei Ferranti, e poi a Sant’Ubaldo, caduto prima in piazza 40 Martiri e poi in via dei Consoli (dove il cero è finito contro il muro di una casa).

Tratto più “tranquillo” quello che dopo le “birate” della sera – perfette come l’Alzata del mattino – ha portato fino a porta Sant’Angelo, anche se San Giorgio, all’inizio del secondo buchetto ha sbattuto contro il muro, danneggiando anche un pluviale. Alle 19.45, è poi partita la sfiancante ascesa al Monte Ingino, i cui ripidi “stradoni” sono stati percorsi dai giovani ceraioli in un tempo record di 9 minuti (lo scorso erano stati 9’15”). Sicuramente una “risalita” impeccabile che ha in qualche modo cancellato le incertezze del pomeriggio.

Sant’Ubaldo anche stavolta, è riuscito ad entrare agevolmente in Basilica, lasciando fuori San Giorgio e Sant’Antonio, entrati pochi minuti dopo, solo dopo i festeggiamenti nel chiostro e lo “scavijamento” del cero del patrono.

Anche oggi, infine, si sono registrati numerosi feriti. In totale sono stati 26 gli interventi dei sanitari: alle ore 13 (dopo l’Alzata) erano state appena 8 le persone soccorse, nello specifico per uno svenimento, 4 ferite, una tachicardia, una ipotensione e un politrauma (per il quale è stato necessario un ricovero). Nella seconda metà della giornata, invece, ne sono state soccorse altre 18 per 2 svenimenti, un attacco di panico, una ferita e ben 14 traumi, tra cui 5 ricoveri all’ospedale di Branca (tre di essi a seguito della rovinosa caduta di San Giorgio sopra la folla alla calata dei Neri).