Arriva sulle nostre tavole un piatto antibatterico, “unico al mondo”, capace di respingere il 99,9% di batteri.
Made in Città di Castello
Un piatto totalmente made in Umbria, made in Città di Castello, realizzato da Ceramiche Noi. Questa è la nuova innovazione tecnologica presentata dalla cooperativa tifernate, che ha già depositato il brevetto di invenzione presso il Ministero dello sviluppo Economico.
Prodotti similari, fino ad ora, erano stati sviluppati a freddo sui piatti che nel tempo perdevano la loro efficacia, ma è la prima volta che si testa una marchiatura a caldo che trasmette alla stoviglia la particolarità a vita.
Il piatto antibatterico
La cooperativa, composta da 11 operai di Ex-Ceramisia di Città di Castello, che uniti in cooperativa hanno fondato Ceramiche Noi recuperando l’azienda pronta alla delocalizzazione, nel periodo del lockdown, con il calo degli ordinativi, hanno deciso di puntare sulla ‘Ricerca e Sviluppo’ con “un prodotto estremamente utile in ogni campo di applicazione“: dal semplice consumatore privato, alla grande catena di distribuzione globale, alla boutique-shop, passando per gli hotel e le filiere navali .
Grazie anche alla collaborazione Universitaria e del partner Gemica è stata ottenuta una certificazione di laboratorio, e con i test è stato possibile accertare che il Piatto Antibatterico per le sue particolari proprietà, per il suo diverso processo produttivo unico nel suo genere. Altra grande caratteristica è che le sue proprietà antibatteriche non alterano in alcun modo l’aspetto del piatto, con una patina micro-puntinata bianca impercettibile all’occhio umano.
“Il deposito di questo brevetto – dice Lorenzo, responsabile commerciale dell’azienda – è per noi motivo di grande orgoglio, non è solo un traguardo ma un nuovo punto di partenza, un trampolino di rilancio verso un mondo del lavoro incerto ed insidioso”.
Un prodotto “ecologico”, un punto di partenza verso il plastic free
Un piatto sostanzialmente “ecologico” che tutti potranno utilizzare, rivolto soprattutto a settori dove la monoporzione la fa da padrona, con conseguente aumento di rifiuti e imballaggi che grazie a questa straordinaria invenzione potrebbero essere superati. Un risparmio considerevole per le aziende che così non saranno soggette alla plastix tax e una boccata d’ossigeno per l’ambiente, dato che ogni anno una famiglia consuma 250 kg di plastica in media.
“Ceramiche noi simbolo dell’italia che lavora”
“E’ davvero una notizia straordinaria di resilienza, speranza e grande ingegno – ha detto il sindaco Luciano Bacchetta in visita all’azienda – Il presidente Marco Brozzi e tutti i soci lavoratori, ora più che mai, con questo brevetto di utilità estrema sono il simbolo dell’Italia che lavora e che supera problemi e situazioni come il Covid. Bravi ragazzi, il piatto farà il giro delle tavole in Italia, in Europa e in tutto il mondo”.
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