“Anche la nostra Diocesi – come tante altre in Italia – accoglierà prossimamente nelle sue strutture alcune famiglie di profughi provenienti dai corridoi umanitari aperti dal nord-Africa e forse anche dalla Siria”. Questo l’annuncio che l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, aveva fatto al termine dell’omelia dell’Assunta il 15 agosto dello scorso anno. Da quella data gli Uffici della Caritas diocesana, diretti da Giorgio Pallucco, si sono attivati per avviare le procedure necessarie per questo progetto.
E finalmente nel pomeriggio di venerdì 24 maggio 2019 la Diocesi accoglierà marito, moglie e due figli: sono profughi siriani giunti in Italia con i corridoi umanitari e accolti fino ad ora dalla Comunità di Sant’Egidio in Campania. Provengono dalla città di Homs e sono fuggiti a causa della loro fede cattolica. Il direttore della Caritas Giorgio Pallucco e il parroco dei Santi Pietro e Paolo don Edoardo Rossi li andranno a prendere a Roma e per le 19.00 saranno a Spoleto. Sarà l’Arcivescovo a dare loro il benvenuto cordiale e caloroso della Chiesa di Spoleto-Norcia.
Abiteranno in uno degli appartamenti situati nel complesso parrocchiale di S. Pietro extra moenia. Il capo famiglia lavorerà come manovale in un’impresa edile del territorio, che da subito dopo l’annuncio di mons. Boccardo aveva espresso il desiderio di voler contribuire a questo progetto di accoglienza. Grande il coinvolgimento dei parrocchiani dei Santi Pietro e Paolo e di quelli delle altre parrocchie della Pievania di Santa Maria.
I più piccoli attendono con trepidazione i loro coetanei siriani: “Li vogliono accogliere come ‘fratelli’ minori“, dicono Rita e Gianfranco Silvestri una delle famiglie spoletine tutor di questi fratelli e sorelle siriani. “In questi mesi di attesa dall’annuncio dell’Arcivescovo – proseguono i coniugi Silvestri in un articolo-testimonianza scritto per il settimanale La Voce – tante persone in silenzio, con tante preghiere, con dedizione cristiana e senza tornaconto personale hanno contribuito alla realizzazione di questa accoglienza che esalta l’essere discepoli di Gesù nella carità. La nostra famiglia, insieme a quella di Giancarla e Fabio Ciavatta, – proseguono – avrà il compito specifico di fare da tramite tra la famiglia siriana e la nuova realtà, quella spoletina, dove si troveranno a vivere: così l’integrazione sarà più facile”.
Naturalmente soddisfatto l’arcivescovo Boccardo: “L’arrivo qui da noi di una famiglia di profughi siriani – afferma – e la sua accoglienza presso il complesso parrocchiale di San Pietro, con la collaborazione delle parrocchie della Pievania di Santa Maria, è un gesto piccolo (di fronte alla quantità di gente nella stessa situazione) ma particolarmente significativo, perché dà concreta realizzazione alla fraternità e solidarietà che sono comandamento irrinunciabile per ogni discepolo di Gesù e contribuisce a mantenere viva l’attenzione nei confronti di una tragedia drammatica come quella delle migrazioni, che non può non interpellare la coscienza di ogni essere umano. Ringrazio vivamente tutti coloro che, in vari modi, rendono possibile l’accoglienza e l’integrazione di questi nuovi ospiti della nostra comunità”.