Sul caso Gesenu, il M5S chiede le dimissioni immediate di tutti coloro che “sono coinvolti a vario titolo nella faccenda“. In primis del vicesindaco Urbano Barelli e del sindaco Andrea Romizi. Il tutto in attesa che la magistratura faccia chiarezza su quanti soldi siano stati incassati dall’azienda per servizi mai espletati, ma fatturati ai Comuni dell’Ati2, di cui presidente è il primo cittadino Romizi.
“La situazione– ha continuato – è stata da tempo denunciata dal M5S a diversi organi competenti, non da ultimo l’anticorruzione, in considerazione della presenza di aspetti poco chiari e del fatto che per oltre 40 anni Gesenu ha condizionato la gestione dei rifiuti in Umbria“. Vicenda che, ancora secondo Rosetti, ha forti ricadute sui cittadini “con molteplici danni sia ambientali che economici. Da sempre le persone dubitavano del corretto svolgimento del servizio da parte di Gesenu ed oggi, formalmente, ne abbiamo conferma dagli atti”.
Rosetti ha precisato come nel caso di specie emerge con evidenza fin da ora una precisa responsabilità politica da parte di chi doveva controllare e non l’ha fatto. “Appare strano – continua Rosetti –, infatti, che i Comuni dell’Ati non sospettassero che si stava effettuando una vera e propria truffa a loro danno, visti i dati a disposizione. Si pensi alla percentuale degli scarti, tanto elevata da aver vanificato i conferimenti differenziati dei cittadini e da aver elevato a dismisura il costo del sistema“. Come a dire che sono mancati, quindi, tutti i controlli dovuti da parte dei soggetti preposti, partendo dai Comuni e dall’Autorità d’Ambito.
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Dimissioni, quindi, necessaria partendo dal vice sindaco Barelli, “assessore alle politiche ambientali che si è sempre dichiarato ambientalista per la sua presenza in Italia Nostra, ma che non ha mai reagito alle molteplici criticità che si sono susseguite nel tempo, preferendo fare convegni o introdurre il sistema denominato “raccogliincentro”, contestato dalla Regione e limitato alla sola acropoli”. Da tempo il M5S chiede l’introduzione di sistemi utili per combattere le inefficienze, come ad esempio la tariffa puntuale.
“Per amministrare una città bisogna essere capaci e non conniventi, scaricando tutto il peso economico, frutto degli errori di altri, sulle spalle dei cittadini. In questo contesto rileviamo che Ati 2 e Comune di Perugia non hanno mai contestato alcunché al gestore, pur in presenza di evidenti violazioni del contratto e di inefficienze del sistema”.
In quanto alle dimissioni del sindaco Romizi, “anche presidente dell’Ati2 – aggiunge Rosetti – . Chiediamo, nel contempo, la rimozione di tutti i dirigenti che hanno avuto a che fare con la gestione dei rifiuti nel tempo, perché non si sono dimostrati in grado. Il riferimento è al dirigente del Comune Piro ed a quello dell’Ati 2 Moriconi. Lo stesso dicasi per i dirigenti di Arpa, società che non è mai riuscita ad effettuare un controllo adeguato”.