Nell’incontro con i sindaci del comprensorio e le associazioni di volontariato socio-sanitario, avvenuto due giorni fa, la presidente della Regione Stefania Proietti ha dato conto del dialogo avuto con il dottor Luciano Carli – responsabile della Struttura Semplice di Chirurgia Senologica USL Umbria 1 – e ha spiegato di aver messo sul tavolo delle proposte per farlo rimanere in Umbria, sulle quali lo stesso professionista farà le sue valutazioni.
L’annunciato trasferimento del dottor Carli dopo 20 anni all’ospedale di Città di Castello, aveva accesso non poche polemiche in Altotevere nelle settimane scorse. Il gruppo “Ama Farfalle” aveva parlato di “fuga di eccellenze”, richiamando l’attenzione sulla perdita di un riferimento umano e professionale, ma anche i sindaci di Città di Castello e San Giustino avevano espresso seria preoccupazione, paventando “un possibile depotenziamento dei servizi oncologici e senologici locali”.
Proprio il primo cittadino tifernate Luca Secondi, nell’ultimo e recente Consiglio, ha riferito in aula del confronto avuto direttamente con il professionista a Bassini (Gruppo Misto-Azione) e Mancini (Lega), che avevano chiesto novità sulla vicenda del medico (anche in riferimento all’eventuale esito del documento sulla sanità approvato all’unanimità dall’assise). “Fatti salvi aspetti che riservo alla nostra confidenzialità, posso riferire di un malessere non personale, ma di carattere organizzativo. Una situazione che però il dottor Carli non ha mai avuto assolutamente intenzione di strumentalizzare, al di là della sua scelta di restare o meno”.
“Se anche dovesse decidere di andare via, – ha aggiunto Secondi – potrebbe essere una situazione transitoria, quindi non c’è alcuna intenzione da parte sua di fare polemica. Piuttosto mi ha espresso la felicità per l’affetto che gli è stato dimostrato, soprattutto dal mondo associazionistico, dalle Farfalle: un fatto che è indiscutibilmente legato alla sua qualità professionale, non solo medica, ma anche umana, all’empatia che ha saputo sempre assicurare”.