Variante delta, lunedì incontro con il Comitato tecnico scientifico nazionale per verificare la correttezza delle misure adottate in Umbria, dopo i 5 casi rilevati di quella che comunemente viene chiamata variante indiana. Cinque casi di persone (tra cui un 93enne di Perugia) che non hanno avuto contatti tra loro. E che comunque presentano una sintomatologia lieve.
Quanto all’andamento dei casi Covid in Umbria, il Nucleo epidemiologico mostra una curva ancora in discesa. Con un indice Rt stimato sugli ultimi 7 giorni a 0,72. E un’incidenza settimanale regionale di 16 casi per 100 mila abitanti.
Dati che, valutano gli esperti del Nucleo epidemiologico, non giustifica il rischio di accelerare con le vaccinazioni sui giovani usando anche i prodotti AstraZeneca e Johnson & Johnson, non indicati da protocollo, come invece hanno scelto di fare altre Regioni.
In tutti i comprensori l’incidenza è al di sotto dei 50 casi settimanali per 100 mila abitanti. Tranne nell’Alto Tevere, dove è a 60, ma con una discesa notevoli rispetto a 7 giorni fa, quando il livello era 160.
Nell’Alto Chiascio si è a 46, nell’Orvietano a 17, quasi 12 a Narni-Amelia, 11 nell’Assisano, vicino a 11 nello Spoletino e nel Perugino, sotto quota 10 nel Ternano (7), nel Folignate (7), nel Trasimeno (9), nella Media Valle (7). Incidenza a zero in Valnerina.
Anche nei Comuni l’incidenza sopra la soglia critica si ha in soli 3 comuni molto piccoli, dove quindi statisticamente non è rilevante.
Quanto agli isolamenti, questi riguardano ancora principalmente familiari di persone contagiate. Circa un quarto sono poi relativi a persone che provengono da zone rosse all’estero e sono quindi obbligate alla quarantena.