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Caserme a rischio chiusura: dopo Ponte d'Oddi anche l'unità cinofila dell'Umbria serra i battenti

Redazione

Caserme a rischio chiusura: dopo Ponte d'Oddi anche l'unità cinofila dell'Umbria serra i battenti

Dom, 18/11/2012 - 13:05

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Scatta l'allarme a Perugia per la chiusura della Caserma dei Carabinieri di Ponte d'Oddi e dell'unità cinofila dell'Arma dei Carabinieri, l'unica presente in centro Italia, insieme a Roma e Firenze. A dare voce alle preoccupazioni dei cittadini perugini è Jacopo Cairoli, del Pdl, il quale chiede più chiarezza da parte delle istituzioni sulle decisioni che verranno prese a proposito della pubblica sicurezza. E rimarca che sostituire una caserma con un presidio di vigili urbani non è sufficiente. Far chiudere l'unità cinofila a Perugia, dice Cairoli, non è affatto strategico, per via del fatto che il capoluogo umbro rappresenta una piazza importante nello spaccio degli stupefacenti: a giustificare il dato, le numerose operazioni condotte dai militari e dagli agenti della Questura nella lotta contro la droga.

Scrive Cairoli: “dopo le assicurazioni, pomposamente divulgate a fine maggio, che la Caserma dei Carabinieri di Ponte d'Oddi non sarebbe stata mai chiusa, nè trasferita; dopo le numerose assemblee indette dal Comitato di quartiere che si è fatto interprete delle preoccupazioni dei cittadini i quali temono di tornare a vivere la insostenibile situazione di degrado ed insicurezza precedente all'insediamento del presidio dell'Arma; il delegato del Sindaco, il Consigliere Comunale Nicola Mariuccini, comunica a mezzo stampa che è intenzione della Giunta Municipale sostituire la Stazione dei Carabinieri con un presidio dei Vigili Urbani. Più che una risposta alle esigenze del quartiere, si tratta dell'ennesima presa in giro nei confronti di una intera comunità: affermare che la sicurezza della zona sarà comunque garantita grazie alla presenza dei Vigili Urbani è come sostenere che un chihuahua è un affidabile cane da guardia. Il corpo dei Vigili urbani non è professionalmente preparato, nè ha le dotazioni strumentali idonee, per svolgere mansioni di ordine pubblico. Evidentemente al Consigliere Mariuccini non basta constatare che il Presidio della Polizia Municipale situato in Piazza del Bacio, alla stazione, di certo non disturba minimamente l'attività frenetica degli spacciatori e non preoccupa per nulla le bande di balordi che continuamente si affrontano in risse che terrorizzano i residenti, e che l'analoga postazione presente a Palazzo dei Priori non ha mai fatto notare ai cittadini un intervento di un vigile urbano che tirasse le orecchie a chi spaccia sulle scalette del Duomo. E' ormai troppo tempo che il delegato del Sindaco propina alla gente di Ponte d'Oddi soluzioni che vuole far apparire lanterne mentre nella realtà si tratta di semplici lucciole. Dica piuttosto se mai è stata avanzata dal Sindaco Boccali una proposta ufficiale all'Arma dei Carabinieri sulla disponibilità dell'Amministrazione Comunale di accollarsi l'affitto dei locali in modo da superare scelte di abbandono dettate dalla spending review imposta dal Governo; ed in caso affermativo se è mai pervenuta una risposta ufficiale e negativa da parte dell'Arma. Fino ad ora sono state propinate soltanto voci di terza o quarta mano, mai è stato prodotto un documento ufficiale. Noi chiediamo che solo dopo una risposta ufficiale da parte dei Carabinieri, potranno e dovranno essere prese in considerazione soluzioni alternative. Soluzioni serie, non prese in giro. Se ci si trovasse di fronte ad una decisione irrevocabile ed ufficiale circa la chiusura del presidio dell'Arma, a nostro avviso il Sindaco dovrebbe chiedere con decisione e determinazione che venga garantito alla frazione almeno il Carabiniere di quartiere che darebbe comunque il segnale della presenza e della vigilanza dello Stato a tutela della sicurezza dei cittadini e per impedire che questi tornino ad essere in balia dei balordi di ogni tipo. Sostituire il presidio dell'Arma con i Vigili Urbani non eviterebbe comunque una diminuzione della sicurezza magari compensata da qualche multa per divieto di sosta in più a carico dei residenti. Non questo che gli abitanti di Ponte d'Oddi chiedono e l'Amministrazione Comunale la smetta di prendere in giro i residenti!”.

La spending review, dunque, al centro delle parole di Cairoli, che torna sul medesimo argomento commentando la chiusura del Centro Cinofilo dell’Arma dei Carabinieri. Dai problemi per la sicurezza in pericolo nelle periferie perugine, al numero di reati connessi alla droga e non solo che i militari combattono tramite un “servizio veloce, efficiente e capillare di prevenzione e repressione. Perdere questo reparto specializzato, con i suoi cani addestrati per operazioni antidroga, antisommossa, antiesplosivo e cercapersone, è ancora più grave tenuto conto che Perugia è il crocevia della droga dell’Italia Centrale e detiene il triste primato nazionale di morti per overdose. Circa dieci anni fa l’Arma dei Carabinieri ha voluto questo centro che ha eseguito interventi in Umbria e nelle zone limitrofe. I dati parlano chiaro: migliaia di operazioni hanno prodotto successi in termini di sequestro di sostanze, individuazione di spacciatori e assuntori e controlli di prevenzione. In questo momento dove la spending review (leggasi tagli del “governo tecnico” Monti) la fa da padrona, anche i Carabinieri hanno dovuto mettere mano all’organico e alla razionalizzazione interna, dismettendo il Nucleo Cinofilo. La politica però non può stare a guardare restando zitta. La Regione dell’Umbria e il Comune di Perugia si sono mossi? E se sì, come? Hanno messo in campo tutte le forze per trovare una soluzione al problema? A volte la razionalizzazione di spesa è giusta, come nel caso dell’eliminazione delle Province, qui però non si stanno tagliando gli sprechi, ma la sicurezza dei nostri cittadini e la professionalità dei carabinieri specializzati. Per questo sono disponibile a ogni azione volta a salvare il Centro Cinofilo cercando un dialogo con tutte le istituzioni e l’Arma dei Carabinieri. Affermare con decisione che l’Umbria vuole combattere lo spaccio degli stupefacenti e il crimine organizzato con tutti i mezzi possibili, è un messaggio di fiducia e speranza che le istituzioni hanno il dovere di dare.” (Ale. Chi.)

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