“La responsabilità del mancato finanziamento regionale per la costruzione di 10 alloggi di edilizia popolare è dell'amministrazione stessa, che non ha presentato i progetti necessari”. Queste le dichiarazioni dell'assessore regionale alle politiche sociali Damiano Stufara dopo l'interrogazione presentata dal consigliere regionale Giancarlo Cintioli nei giorni scorsi inerente alla dibattuta questione delle case popolari a Norcia.
Vicenda che ha portato alla sospensione, dal parte del sindaco Nicola Alemanno, del suo vice Alberto Canali, con il conseguente congelamento delle deleghe. E dopo l'ufficializzazione della sospensione, avvenuta nella seduta di venerdì scorso del consiglio comunale, in quella di ieri è avvenuta la nomina del nuovo vice. Il nome di Andrea Fraschetti, assessore alla cultura, era saltato fuori subito, ma già in questi ultimi giorni si era fatta largo l'ipotesi che a sostituire Canali potesse essere il discusso assessore all'urbanistica, Cristina Sensi. Ieri sera in consiglio invece la sorpresa: Alemanno ha nominato come vice Pietro Luigi Altavilla, titolare delle deleghe al turismo e affari generali. Le deleghe di Alberto Canali invece per il momento sono in capo allo stesso primo cittadino, in attesa di sviluppi alla vicenda. L'ex numero due in giunta potrebbe riappropriarsene, anche se, dopo le esternazioni della scorsa settimana, appare sempre meno probabile.
Anche perché la posizione assunta dall'assessore e consigliere di Forza Italia (il più votato alle ultime elezioni) sulle case popolari rimane sempre la stessa: il sindaco ha sbagliato.
Opinione condivisa dal centrosinistra anche a livello regionale, come è apparso evidente nel question time di oggi a Palazzo Cesaroni, con la replica di Stufara a Cintioli.
“Nel 2005 il Comune di Norcia – ha spiegato l'assessore regionale – ha chiesto alla Regione di intervenire per realizzare degli alloggi e poter smantellare le strutture prefabbricate in cui ancora vivevano alcuni nuclei familiari a seguito del terremoto del 1979. Il Piano operativo annuale del 2006 prevedeva un finanziamento per 10 alloggi a canone sociale a Norcia: abbiamo chiesto al Comune di farci pervenire i progetti ma questi non sono mai arrivati anche perché in quel territorio non ci sono aree Peep (Piano per l'edilizia economico popolare) disponibili su cui realizzare gli edifici. Non esiste per ora alcuna garanzia che questi possano essere costruiti in futuro anche se rimane la disponibilità della Giunta regionale ad affrontare il problema”. Stufara ha sottolineato che “la mancata soluzione è interamente da ascrivere alle responsabilità del Comune di Norcia”.
“A Norcia – ha evidenziato Cintioli, che si è dichiarato soddisfatto della risposta ottenuta – l'emergenza abitativa è particolarmente forte. I prezzi delle abitazioni sono altissimi, scarseggiano le aree edificabili e ben 43 famiglie risultano essere in graduatoria per ottenere un alloggio popolare”.
Dopo la votazione della mozione del sindaco passata in consiglio comunale la scorsa settimana con i soli voti di An e Udc, Alemanno si è impegnato a cercare di risolvere il problema, salvando il salvabile ed ha avviato una serie di incontri con l'assessore regionale. Nonostante le differenze di colore politico, i due amministratori hanno cominciato ad avviare un percorso per tentare di risolvere l'emergenza abitativa anche alla luce delle oltre 20 famiglie che abitano ancora nei prefabbricati di viale XX settembre (nella foto).
Intanto in una lettera aperta al primo cittadino i socialisti nursini hanno chiesto che si provveda quanto prima all'individuazione di aree Peep anche nelle frazioni, al fine di non rimanere impreparati anche in futuro e di non ripetere gli stessi errori che hanno portato ai mancati finanziamenti, portati in luce dal gruppo di minoranza “Uniti per Norcia”.
(sa.fra.)
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