Chi abita nelle case popolari ne ha davvero diritto? È questa la domanda da cui sarebbe partita un’indagine della Guardia di Finanza – tenenza di Assisi – relativa agli alloggi a canone agevolato nel Comune di Assisi. I finanzieri avrebbero acquisito della documentazione tra Assisi e Perugia (sede dell’Ater) relativa proprio agli affittuari, trovando delle incongruenze nella documentazione.
Non è chiaro se l’indagine sia partita su segnalazione del Comune e se siano già stati presi provvedimenti, anche perché gli accertamenti sarebbero tuttora in corso. Sconosciuti al momento (scrive AssisiNews che per primo ha riportato la notizia) anche i “tempi” dell’indagine, se essa ricopra solo le ultime assegnazioni o se vada anche indietro nel tempo.
Secondo una nota della giunta guidata dal sindaco Stefania Proietti, “Questa amministrazione si è adoperata dal primo momento per fare chiarezza sulle assegnazioni degli alloggi di edilizia residenziale sociale pubblica. Recentemente abbiamo inviato una direttiva ai nostri uffici competenti chiedendo una ricognizione approfondita in merito. E in particolare di avviare quanto necessario per far verificare all’Ater il permanere dei requisiti che hanno comportato le assegnazioni riguardanti tutti gli alloggi. Tale provvedimento è stato deciso dal sindaco e dal vice sindaco Valter Stoppini per garantire la trasparenza e la correttezza delle assegnazioni”.
In altri casi – in Umbria, ma non solo – le indagini dei finanzieri erano volte a verificare le posizioni fiscali degli inquilini degli alloggi popolari. Al termine delle indagini si è spesso scoperto che molti degli inquilini avevano depositato una dichiarazione infedele, con un relativo aumento del canone di affitto. Nei casi più estremi, si è arrivati persino alla revoca delle assegnazioni.