Casa degli artisti: nuova vita con il wall drawing di David Tremlett

Casa degli artisti: nuova vita con il wall drawing di David Tremlett

Redazione

Casa degli artisti: nuova vita con il wall drawing di David Tremlett

Dom, 16/07/2023 - 09:22

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L'inaugurazione dell'opera dopo la riqualificazione dell'area

In occasione dei 50 anni di Umbria Jazz, è stata inaugurata a Perugia l’opera firmata da David Tremlett, autore anche del manifesto 2023 della kermesse. L’artista, fotografo e scultore britannico ha utilizzato la tecnica del wall drawing sulle pareti esterne della Casa degli artisti di Fontivegge, la cui riqualificazione, prevista nell’ambito del progetto finanziato dal Piano periferie, è pressoché ultimata.

Gli ospiti dell’inaugurazione

All’inaugurazione erano presenti il sindaco Andrea Romizi, gli assessori Margherita Scoccia, Otello Numerini, il dirigente del Comune di Perugia Fabio Zepparelli, Fulvio Falini Direttore dei lavori della Casa degli Artisti, l’artista David Tremlett, il direttore generale della Fondazione Perugia, Fabrizio Stazi, il presidente di Umbria Jazz, Gian Luca Laurenzi, Guido Barbieri comandante del Nucleo dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Perugia e Ferruccio Dotta, collaboratore di Tremlett.

L’opera

Non sono mai stato bravo con i titoli per i miei lavori, quindi quando ho pensato al progetto per Perugia mi sono dovuto davvero impegnare – ha detto Tremlett -. Sapevo che questo luogo avrebbe avuto una funzione legata alla creatività artistica e alla ricerca. Fortunatamente, la radio mi ha aiutato: ho sentito ‘Our House’ del gruppo britannico degli anni Ottanta Madness. Cosi ho pensato ad una casa per tutti, una casa da assemblare e creare, una casa con un focus centrale”. ‘La Nostra Casa /Our House’è calata in un mix di nuove costruzioni, stazione ferroviaria, ponti ferroviari sopraelevati, vecchie abitazioni, graffiti e, in generale, in un’area che ha bisogno di ringiovanire. La mia decisione è stata quella di far risaltare ‘La Nostra Casa /Our House’ rispetto all’ambiente circostante, come avevo fatto una volta con Sol Lewitt nelle Langhe (Piemonte). Lì è stata restaurata una cappella al centro dei vigneti. Il risultato: un ambiente chiaro e colorato a contrasto con tutto ciò che lo circonda e destinato a generare entusiasmo”.
Tremlett ha concluso: “Spero che i colori de ‘La Nostra Casa/Our House’ suscitino più interesse per quest’area in futuro. Le particolari forme geometriche (una per lato) partono da un quadrato al quale viene poi aggiunta o sottratta una sezione, creando motivi che hanno stretti richiami architettonici. Questo particolare tipo di forma è nata lavorando ai disegni per i soffitti di Palazzo Butera a Palermo nel 2022, poi ho pensato che le pareti de La Nostra Casa sarebbero state perfette per questo tipo di lavoro. E’ la prima volta che realizzo queste forme come opere “site specific”. Il mio augurio è che ‘La Nostra Casa’ abbia un futuro premuroso e generi tanti fratelli e sorelle”.

L’Assessore Numerini ha ricordato i numerosi cantieri conclusi o in corso d’opera a Fontivegge . Tra quelli terminati ha citato: il parco vittime delle Foibe, parco della Pescaia, la pista da skate, il sottopasso di via del Macello. Tra quelli in corso la scuola Pestalozzi, l’ex scalo merci, il parcheggio del metro park, l’area di fronte al terminal del minimetro e il fronte stazione. Per quel che riguarda la Casa degli artisti mancano alcune finiture a cui seguiranno i vari collaudi. L’assessore Scoccia ha ringraziato tutti coloro che hanno consentito di realizzare uno straordinario connubio tra arte e riqualificazione urbana in quello che era un “non luogo” per farne uno spazio innovativo di cultura e rinascita. Qui saranno ospitati artisti e giovani studenti cosi da confermare la vocazione internazionale della città. Secondo Laurenzi la riqualificazione passa per il bello, un quartiere brutto facilita il degrado per questo è importante che l’amministrazione abbia investito risorse ingenti in questo quartiere. Questa città si arricchisce ancora grazie a straordinarie sinergie. Stazi ha portato i saluti della presidente della Fondazione Perugia, Cristina Colaiacovo, confermando la vocazione e la missione della Fondazione nel sostegno al territorio anche attraverso l’opera realizzata da Tremlett a Fontivegge, porta di accesso della città. Il sindaco Romizi ha ringraziato l’artista per aver accettato di decorare un luogo cosi simbolico per Perugia, ha ringraziato anche chi ha favorito questo risultato in particolare la Fondazione Perugia e la Fondazione Umbria Jazz, nelle persone di Laurenzi e Pagnotta. “Tale luogo è stato scelto perché qui si sta lavorando per creare uno spazio e delle opportunità per gli artisti e, soprattutto perché, proprio a Fontivegge, dalla scorsa consiliatura, abbiamo voluto investire non solo risorse finanziarie ma anche in termini di cuore e sentimenti per recuperare un quartiere ai margini. Qui si concentrano più di 30 milioni di interventi che hanno spinto anche realtà private ad insediarsi nel quartiere e, non a caso, qui si è scelto di costruire il capolinea del Metrobus che collegherà Castel del Piano a Fontivegge. Oggi è motivo di grande gioia avere un immobile importante decorato da un artista di grande fama.

DAVID TREMLETT – NOTE BIOGRAFICHE (courtesy Galleria Michela Rizzo -Venezia)
Nato nel 1945 a St. Austell, Carnwall (Inghilterra), David Tremlett vive e lavora a Bovingdon, Herts (Inghilterra). È un artista visivo che ha realizzato opere in scultura, in installazione e in disegno. Ha frequentato la Falmouth School of Art nel 1962 e 1963; in seguito ha studiato scultura al Birmingham College of Art fino al 1966 e ha frequentato il Royal College of Art di Londra.
Instancabile viaggiatore, fa delle sue esperienze nei diversi paesi l’ispirazione e il materiale della sua arte.
Fin dal 1969 sperimenta con dedizione il wall drawing, servendosi come medium privilegiato del pastello, al contempo fragile ed etereo ma anche strutturalmente forte. Tremlett manifesta un particolare interesse per i lavori site-specific, destinati a durare per un periodo circoscritto di tempo, prima di essere inevitabilmente alterati da elementi naturali. Innumerevoli sono, a partire dai tardi anni ’70, gli interventi che comprendono immagini disegnate sulle pareti di musei, gallerie e spazi non convenzionali quali vecchie chiese ed edifici in rovina: la cappella detta del Barolo a La Morra, in collaborazione con l’amico Sol LeWitt (1999), l’ambasciata britannica a Berlino (2000), la chiesa di Villeneauxe-la Grande (2005), la sinagoga di Zamosc (2006), il British Council Building di Nairobi (2014), la chiesa di Coazzolo, Asti (2017) e, più recentemente, nelle Langhe con un progetto site-specific concepito per i suggestivi spazi della Cappella del Relais San Maurizio, a Santo Stefano Belbo.
La consacrazione del lavoro dell’artista giunge presto dalle più prestigiose istituzioni internazionali: nel 1992 viene inserito nella rosa dei candidati per il Turner Prize, e nel corso del tempo i suoi lavori vengono ospitati presso gallerie e musei tra i più autorevoli: dal Centre Pompidou di Parigi al Museo Stedelijk di Amsterdam, dal Musee des Beaux Arts di Grenoble al Museo Pecci di Prato, dalla Fundaciò Joan Mirò a Barcellona fino al Museum of Modern Art di New York, oltre che presso Gallerie quali la Serpentine di Londra,la Mizuma Art Gallery di Tokyo e la Nigel Greenwood di Londra in cui l’artista esordisce nel 1970. Nel 2011 realizzata appositamente un lavoro “Drawing for Free Thinking” commissionato per la Tate Britain in cui interagisce con la planimetria e le caratteristiche architettoniche dello spazio, lavorando con pastelli che strofina direttamente sul muro servendosi dei palmi delle mani, l’anno successivo ha esposto “New work on paper” presso la Galleria Gering & Lòpez di New York e nel 2013 un’ampia e articolata serie di wall drawings per la Galleria Ikon di Birmingham. Nel 2016 il suo lavoro viene
presentato presso la Tate di Londra, nella mostra “Conceptual Art in Britain 1964-1979); l’anno successivo al MAMbo nel quadro della mostra “My Way” e al Centro Pecci di Prato in “From The Cavern to the Moon”. Ha continuato ad esporre i suoi lavori in rinomate gallerie in tutto il mondo, affiancando sempre la sua pratica di Wall Painting, tra cui nel 2022 la Cappella del Parco Horti, dell’Almo Collegio Borromeo, a Pavia.

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