Lo stabilimento di Ghigiano chiude momentaneamente a causa dei costi esorbitanti di energia e carburanti, a fine 2021 aveva già interrotto la produzione per l'impossibilità di utilizzare Css
Dopo lo stop di 4 mesi (da agosto a dicembre scorsi) per l’impossibilità di utilizzare Css, lo stabilimento Colacem di Ghigiano (Gubbio), da ieri (22 febbraio) si è fermato di nuovo.
La chiusura della cementeria (a tempo indeterminato) arriva a causa della crisi che investe ormai da tempo l’intero comparto del cemento nazionale, alle prese con i costi esorbitanti dell’energia utile alla produzione che superano di gran lunga i ricavi ottenuti dalla vendita di cemento.
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Tra i prezzi alle stelle c’è la quotazione di Co2, ora a 100 euro per tonnellata (nel 2018 si attestava solo a 8,3 euro) ma anche i costi esorbitanti di energia elettrica e combustibile, aumentati rispettivamente del 200% e 300%.
Al momento, dunque, regna l’incertezza sulla riapertura dello stabilimento e, di conseguenza, sulle sorti dei circa 100 lavoratori costretti a restare a casa. Sicuramente, nei prossimi giorni, saranno attivati ammortizzatori sociali da concordare insieme ai sindacati.