Perugina vende caramelle Rossana | Il marchio torna in Italia - Tuttoggi.info

Perugina vende caramelle Rossana | Il marchio torna in Italia

Alessia Chiriatti

Perugina vende caramelle Rossana | Il marchio torna in Italia

La produzione passa alla Fida | Ciprini (M5S), "una doccia gelata"
Mer, 08/06/2016 - 19:16

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Nestlè vende le caramelle Rossana ad un’azienda astigiana, la Fida: la notizia, arrivata direttamente con una nota dell’azienda piemontese, è, almeno al momento, l’ultimo tassello di una vicenda iniziata in questi mesi con l’annuncio della cessione del marchio storico di caramelle da parte del gruppo svizzero. Già a marzo, infatti, Nestlè aveva parlato se non della volontà di vendere le Rossana e le Ore liete, ma almeno, avevano spiegato i sindacati, di non voler investire in questo settoreGià il 2 marzo scorso Nestlè parlò del piano di punta per potenziare lo stabilimento perugino di San Sisto e confermarne la posizione come uno dei poli produttivi di eccellenza del cioccolato, per rafforzare la posizione dello storico marchio in Italia e per fare di Perugina un simbolo del “Made in Italy” in tutto il mondo.

Oggi la firma definitiva fa iniziare questo “nuovo corso per le storiche caramelle nate in Perugina quasi 100 anni fa, tra cui Rossana, brand icona tuttora amato da generazioni di italiani. E’ stato infatti sottoscritto il contratto preliminare per la cessione da parte del Gruppo Nestlé a Fida del ramo d’azienda relativo alle caramelle a marchio Rossana, Fondenti, Glacia, Fruttallegre, Lemoncella e Spicchi“, si legge nella nota di Fida.

Fida, azienda piemontese attiva già dal 1973, che attualmente detiene una quota pari al 3,5% circa nel totale mercato delle caramelle familiari, con un fatturato 2015 pari a circa 15 milioni di euro, da sempre opera nel settore della produzione delle caramelle. Così anche le Rossana verranno “assorbite” dalla stessa ‘catena di montaggio’ con base operativa a Castagnole delle Lanze, in provincia di Asti. Il closing dell’operazione, per l’acquisizione del marco 90ennale, è atteso entro il mese di giugno.

Leo Wencel, Capo Mercato Gruppo Nestlé in Italia, ha commentato: “Ci ha colpito il calore e l’affetto dimostrato dai consumatori nei confronti di Rossana negli ultimi mesi. Siamo perciò particolarmente lieti di aver trovato un partner solido ed esperto nel settore che, siamo sicuri, saprà continuare a valorizzare nel modo migliore questi brand e assicurare loro un futuro di successo”.

Eugenio Pinci, Presidente e Amministratore Delegato di Fida, ha aggiunto: “Siamo orgogliosi dell’accordo raggiunto oggi, che – grazie a significative sinergie tecnologiche, produttive e commerciali – ci consente di rafforzare la nostra posizione sul mercato ampliando il nostro portafoglio prodotti con brand storici molto amati. Siamo pronti a investire risorse umane ed economiche nel loro sviluppo e nella loro valorizzazione”.

Non sono mancati i primi commenti alla notizia, anche dal mondo politico. “Una doccia gelata, anche se ci aspettavamo che prima o poi accadesse. A dispetto del prodotto, si chiude con amarezza il capitolo delle caramelle ‘Rossana’ che, ormai è ufficiale, lasceranno definitivamente il capoluogo umbro per trasferirsi ad Asti”. Con queste parole la Capogruppo in commissione Lavoro, Tiziana Ciprini (M5S), esprime delusione nell’apprendere che un altro pezzo di Perugia se ne andrà via.   “La situazione già di per sé precaria, con contratti di solidarietà in scadenza nel 2018, si è rivelata essere una vera e propria beffa. A molti dipendenti sono stati prospettati quelli che la multinazionale ha definito ‘incentivi volontari’, ovvero indennizzi tra i 30 e i 60mila euro per i dipendenti che decidano ‘spontaneamente’ di dimettersi dal lavoro o coloro che siano disposti al trasferimento per recarsi a lavorare presso altre aziende che trovino accordi con Nestlè, come la ditta Tedesco. Anziché ricorrere a questi pessimi escamotage, sarebbe bastato far crescere i fatturati, ma è mancata la volontà anche da parte di quei sindacati che si sono resi complici, con la loro inerzia, di tale dissesto” – conclude Ciprini.

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