Capitale italiana della cultura, Terni rimette l'uomo al centro - Tuttoggi.info

Capitale italiana della cultura, Terni rimette l’uomo al centro

Mirco Diarena

Capitale italiana della cultura, Terni rimette l’uomo al centro

Armillei: 'Chiamate in causa associazioni e scuola' | Rinnovamento per biblioteche e musei
Gio, 17/09/2015 - 15:41

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Terni punta sulle persone“. È questa la carta giocata dall’assessorato alla Cultura di Terni nella partita che attribuisce il titolo di Capitale italiana della cultura. Martedì è scaduto il termine per la consegna del dossier per la presentazione della candidatura. Oltre a Terni ci sono altre 9 città che ambiscono a  diventare capitale italiana della cultura 2016 e 2017: Spoleto, Aquileia, Como, Ercolano, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia e Taranto, le 10 che sono rientrate nella short list dopo la prima valutazione dello scorso giungo.

Capitale italiana della Cultura, Spoleto e Terni passano il turno

Come ha anticipato l’assessore Armillei per Terni non ci sarà nessun effetto speciale, ma tanta concretezza e valorizzazione di quello che già si ha. Una ricetta che può apparire fuori moda ma che evidenzia il valore di una città che ha tanto da offrire senza il bisogno di stravolgere o compiere investimenti faraonici. “Piuttosto che investire in infrastrutture – ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune di Terni Giorgio Armillei – abbiamo pensato di puntare sulle persone. Mi riferisco al mondo dell’associazionismo, all’Istituto Superiore Briccialdi, al Polo Universitario e alle scuole di ogni ordine e grado. Proprio a quest’ultime abbiamo riservato un capitolo a parte nel dossier, gettando le basi per iniziative come: “Terni-Scuola dell’accoglienza” rivolta a tutti coloro che vengono a Terni per motivi di studio o lavoro, “La scuola delle Regole” che favorisce il dialogo interreligioso , “Scuola dei makers”, dedicata alle scuole superiori e al rapporto dei giovani con le tecnologie”.

Capitale italiana della cultura, Why Not Terni

Ovviamente nel dossier sono contenuti anche alcune iniziative volte al rinnovamento tecnologico di alcune strutture come la biblioteca o il sistema museale.

Ma in sostanza, la candidatura a capitale della cultura di Terni passa per un nuova rivoluzione copernicana in cui l’uomo viene rimesso al centro di un progetto e i giovani vengono considerati nuovamente come una risorsa. Più che una carta qualsiasi, Terni sembra aver giocato il jolly.


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