Scene di caos e tensione allo stadio “Luzi” di Gualdo Tadino, dove il match tra Cerqueto e Spoleto, valido per la 24ª giornata del girone B di Promozione, si è concluso con un post partita di ordinaria follia.
La gara dello scorso 9 marzo è terminata con la vittoria degli ospiti per 1-2 grazie ad un rigore contestato nei minuti di recupero, che di fatto ha scatenato la furia della tifoseria locale, sfociata in insulti, minacce e veri e propri atti di intimidazione nei confronti della terna arbitrale.
L’assalto dei tifosi e l’auto che blocca i cancelli
Già dal primo tempo, al 30’, i sostenitori del Cerqueto avevano iniziato a bersagliare l’arbitro con pesanti offese e minacce di morte. Ma il vero caos è scoppiato al triplice fischio, quando circa 50 tifosi hanno atteso il direttore di gara fuori dai cancelli dello stadio, arrivando perfino a bloccare l’uscita degli spogliatoi con un’auto posizionata di proposito davanti all’ingresso. L’intervento dei carabinieri si è dunque reso necessario per liberare il passaggio, ma non ha impedito nuovi episodi di violenza verbale e non solo.
Arbitri circondati, la scorta dei carabinieri anche fuori dallo stadio
Una volta aperto il cancello, infatti, diverse persone hanno circondato l’auto dell’arbitro, colpendone i finestrini e le portiere con manate e sputi. Ma nemmeno l’allontanamento dal parcheggio dello stadio ha calmato la situazione: lungo la strada, infatti, la terna si è ritrovata davanti la stessa macchina che poco prima si era messa davanti ai cancelli. Anche in questo caso solo le forze dell’ordine sono riuscite a far procedere i direttori di gara, letteralmente scortati, dato che la solita auto ha continuato imperterrita a seguirli abbagliandoli con i fari e suonando ripetutamente il clacson.
L'”inseguimento”
Ma la tensione è proseguita anche dopo che i tre malcapitati hanno lasciato il “Luzi”: arrivati infatti (sempre scortati) al bivio per Gubbio, ad alcuni km dallo stadio, non appena i carabinieri hanno interrotto la protezione, è arrivata un’altra macchina con alcuni tesserati del Cerqueto, che suonavano ripetutamente il clacson e applaudivano per scherno, mostrando il dito medio fuori dal finestrino.
Mano pesante del Giudice sportivo
Una situazione davvero inaccettabile, che ha portato inevitabilmente a pesanti provvedimenti da parte del Giudice sportivo. Il Cerqueto dovrà infatti disputare due partite a porte chiuse e pagare una multa di 1.500 euro. Inoltre, un dirigente della società è stato inibito per 8 mesi – fino al 30 novembre 2025 – per aver ripetutamente bestemmiato e minacciato l’arbitro, continuando a insultarlo anche dalla tribuna e incitando i tifosi contro la terna. Un altro dirigente, espulso per aver protestato in modo veemente, è stato invece squalificato fino al 10 aprile.
Le parole del Cerqueto
Il Cerqueto, da parte sua, ha espresso il proprio rammarico per gli episodi accaduti, pur contestando la durezza delle sanzioni. “Se da una parte è vero che ci siano state intemperanze, dall’altra vogliamo sottolineare che negli ultimi 5 anni non abbiamo mai ricevuto multe” ha detto la società. Il club ha comunque deciso di non presentare reclamo, accettando le sanzioni come un’opportunità di crescita. “Ammettere gli errori è un segno di maturità. Siamo una piccola realtà che si sacrifica per mantenere un campionato di questo livello, e vogliamo continuare a farlo con passione e rispetto”.