Cantamaggio 2023, 6 carri allegorici in gara: il 30 aprile la sfilata - Tuttoggi.info

Cantamaggio 2023, 6 carri allegorici in gara: il 30 aprile la sfilata

Marco Menta

Cantamaggio 2023, 6 carri allegorici in gara: il 30 aprile la sfilata

Lun, 20/03/2023 - 10:25

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Al via il Cantamaggio ternano con gli 8 carri che sfileranno per le vie del centro: appuntamenti dal 26 aprile al 7 maggio.

Cantamaggio: si lavora a pieno ritmo, a Terni, per realizzare gli otto carri allegorici che sfileranno la notte del 30 aprile.

Sei quelli in concorso; due fuori concorso. Quest’anno i festeggiamenti del Cantamaggio si terranno dal 26 aprile fino al 7 maggio. Tanti gli eventi collaterali prima della grande sfilata della notte del 30 aprile, tra concorsi di poesia e canzoni.

Castellani: “Abbiamo messo insieme le forze per non deludere i ternani”

Quest’anno è stato molto complicato dare vita al Cantamaggio, ma abbiamo messo insieme le forze per non deludere i ternani e dare continuità a una manifestazione giunta alla 127esima edizione”, spiega il presidente del Cantamaggio, Maurizio Castellani. “L’appello è sempre lo stesso: coinvolgere Enti e singoli cittadini; solo in questo modo possiamo continuare a far esistere una manifestazione che rappresenta la storia della città di Terni”.

Cantamaggio: le origini della festa

Le origini della festa del Cantamaggio risalgono all’antica Roma, dove, dal 28 aprile al 3 maggio, venivano celebrati i Floralia in onore di Flora, dea italica della vegetazione. La notte del 1 maggio, invece, era sacra a Bona Dea, mentre il giorno dopo si celebrava Maia, dea della terra che nutre gli uomini. La festa, impudica e gioiosa, comprendeva spettacoli teatrali e cacce ad animali mansueti, offerti in premio alle cortigiane vincitrici di leziose gare di corsa e combattimento.

A Terni, nella notte del 30 aprile 1896 una comitiva di amici si avviò per le campagne decisa a rifondare le antiche usanze. Portavano un ramo fiorito ornato di lanterne, un maggio luminoso da piantare nell’aia dei casolari presso cui si sarebbero fermati a cantare. Con gli anni le comitive dei maggiaioli si moltiplicarono. Quell'”arburittu” fu presto collocato su un carretto, poi su un carro che dalle campagne si trasferì in città. I carri di maggio presero a competere tra loro in bellezza e con il progresso divennero sempre più sofisticati.

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