Città di Castello

Cane muore avvelenato, padrona tappezza paese con necrologi

“Sei stato un super cane”. Cominciano così i 15 necrologi fatti affiggere in altrettante zone del Comune di Caprese Michelangelo (Arezzo) dalla comandante della Polizia municipale di Monte San Savino Monica Crestini.

Mat, pastore belga di 2 anni e mezzo e campione di concorsi di bellezza, è morto qualche giorno fa in pochi minuti, avvelenato da un boccone risultato carico di una miscela di veleni, probabilmente liquido refrigerante per auto (ma si attendono i risultati delle analisi). Nel necrologio, che vuole anche sensibilizzare la popolazione sull’agghiacciante fenomeno, c’è uno straziante testo scritto dalla stessa Monica e dalla madre Enrica, per le quali Mat era “un membro della famiglia“.


Rottweiler avvelenato nel giardino di casa, proprietaria sporge denuncia


Intanto i forestali, dopo la denuncia sporta dalle padrone, hanno già perlustrato l’intera area dove si trova la casa di Enrica, con la quale il cane viveva. L’ipotesi è che si sia trattato di un gesto mirato, dal momento che il boccone sarebbe stato ingerito da Mat nella proprietà privata (in zona Fragaiolo) da cui quest’ultimo non si allontanava mai.

“Ho scritto una lettera al sindaco di Caprese Michelangelo – racconta Monica Crestini – per sensibilizzarlo e dedicare un Consiglio comunale specifico ad un problema ricorrente in queste zone, specie nel periodo dei tartufi. Mia madre, vedova, ha riportato un forte danno emotivo dalla perdita di Mat, soprattutto perché è morto nel pieno della giovinezza e tra dolori atroci“.


Bocconi killer, il cane Ares non ce l’ha fatta | Il padrone “Non trovo pace”


Il primo cittadino di Caprese Michelangelo Claudio Baroni ha anche voluto denunciare pubblicamente il “gesto vile e riprovevole di coloro che, al solo fine di far del male o addirittura uccidere gli animali, in particolar modo i cani, disseminano nelle nostre campagne esche avvelenate. Non è la prima volta che nel nostro Comune succedono eventi del genere. Disseminare esche tossiche è un gesto da vigliacchi di una crudeltà inaudita, completamente illogico, che costituisce reato previsto dal codice penale all’art. 544 bis, pertanto sono in corso le indagini per individuare i responsabili di questi gesti deprecabili”.