Gubbio e Gualdo

Bocconi killer, Ares non ce l’ha fatta | Il padrone “Non trovo pace”

Dopo aver lottato con tutte le sue forze Ares non ce l’ha fatta. Il labrador di 4 anni e mezzo che ha ingerito bocconi killer sabato scorso (18 dicembre), lungo la Pineta del Soldato (Gualdo Tadino), è spirato ieri (23 dicembre) dopo giorni di sofferenza, a causa delle gravissime lesioni provocate dal tossico a livello renale, epatico, del sistema nervoso centrale e dell’apparato gastrointestinale.

Amare e tristi le parole del suo padrone Mattia: “Una telefonata alle 2 di notte ha posto fine alle nostre speranze. Perdo in colpo solo un amico, un compagno di giochi e un componente della famiglia. Il ritorno a casa non sarà mai più lo stesso senza di te a portarmi un gioco o semplicemente a corrermi incontro per salutarmi. Perderti così, in piena salute, per il gesto vigliacco e infame di uno scellerato bastardo, non mi permette di trovare pace. Potrei dire tantissime cose a chi ha fatto questo ma non servirebbe a riportarti qui”.

Mattia ha poi voluto ringraziare il veterinario dottor Sandro Bianchini, “esemplare non solo per professionalità ma anche per umanità”, e la Clinica Veterinaria Ponte Felcino-pronto soccorso h24, i cui medici hanno lottato fino all’ultimo per inseguire un miracolo. “Purtroppo non c’è stato niente da fare. – ha aggiunto – Ci hai amati di quell’amore folle, assoluto e totalizzante che solo un cane sa dare. Desideravo soltanto due cose per Natale; con la tua scomparsa ho la certezza che nessuna delle due avverrà. Che la terra ti sia lieve amico mio, mi mancherai tantissimo e non ti dimenticherò mai…

Sull’episodio, per il quale è stata sporta denuncia, stanno indagando le forze dell’ordine. Lo stesso dr. Bianchini aveva parlato di presunte esche avvelenate “dislocate in modo doloso”. “Sia ben chiaro – aveva poi aggiunto il veterinario – gli animali non meritano di ingoiare bocconi avvelenati per attriti o lotte tra esseri umani. Vergognatevi! Un giorno avrete la stessa sofferenza…”.

Il fenomeno dei bocconi killer rimane un grande problema di sanità e incolumità pubblica in quanto, oltre a rappresentare un rischio per gli animali domestici e selvatici, costituisce un grave pericolo per l’ambiente e per l’uomo, in particolare per le categorie più a rischio quali i bambini. Quest’ultimo, grave e triste episodio, di certo torna ad acuire le dimensioni del problema.