Una partita di calcio giovanile come tante trasformatasi nell’ennesima, e bruttissima, pagina di questo sport. E’ successo ieri mattina (domenica 3 dicembre), allo stadio “Mancini” di San Secondo, durante il match Trestina-Collepieve, valido per il campionato Allievi regionali A2, dove l’arbitro è stato addirittura costretto a sospendere le ostilità (mai come in questo caso termine più azzeccato) prima della fine del tempo regolamentare.
Ad accendere gli animi è stato il gol dei padroni di casa quasi allo scadere, segnato tra le proteste degli ospiti (valse anche un’espulsione) che chiedevano un’interruzione di gioco per un loro giocatore a terra. Subito dopo il pareggio del Trestina in campo si è assistito ad una serie episodi violenti, resi ancora più grotteschi vista la minore età dei protagonisti.
La società Sporting Trestina ha descritto così quello che è successo: “Ci sono stati, in ordine, calci ad altezza d’uomo, manate, pugni su viso e collo, morsi e sputi da parte dei giocatori anche nei confronti degli spettatori/genitori, avvicinatisi alla rete per sincerarsi delle condizioni dei propri figli”.
Dopo il fischio anticipato dell’arbitro, resosi necessario per mettere fine all’incredibile scena da Far West, sono arrivati carabinieri e Polizia, chiamati da un dirigente della squadra di casa. Il triste epilogo della vicenda, come riferisce la squadra altotiberina, ha visto un bilancio di “3 giocatori del Trestina con contusioni varie, anche con prognosi di 8 giorni come da referto medico, rilasciato dal Nosocomio di Umbertide”.