Caccia, la Lega impallina Morroni e qualcuno, tra le associazioni venatorie, confida nel rimpasto di Giunta o almeno in un passaggio della delega.
L’affondo, questa volta, è del vice segretario umbro della Lega, Riccardo Augusto Marchetti: “Assessore Morroni sordo alle richieste delle
associazioni: sulla pre-apertura serve coraggio”.
Una posizione sposata da gran parte del partito di Salvini, i cui esponenti umbri, a turno – in particolare con il consigliere Valerio Mancini, ma anche con il segretario Virginio Caparvi – si sono scontrati più volte in questi mesi con l’assessore e consigliere regionale di Forza Italia. Unico esponente degli azzurri a Palazzo Cesaroni. E quindi, in teoria, al riparo dal rimpasto che dovrebbe profilarsi a seguito della defenestrazione di Enrico Melasecche dalla Lega. Un’espulsione, quest’ultima, che tecnicamente riguarda la sola presenza nel partito. Ma che difficilmente non avrà conseguenze nell’esecutivo, viste le parole di sfiducia anche per l’azione amministrativa dell’assessore utilizzate dai vertici della Lega. Dopo aver ricevuto il via libera dallo stesso Salvini, ovviamente.
Per ora è tutto congelato, anche per non mortificare le prerogative della governatrice Tesei. Ma difficilmente l’esecutivo regionale resterà a lungo immutato.
Il rimpasto, conseguenza di una verifica di metà mandato, potrebbe creare un effetto domino. Che potrebbe interessare, oltre a Melasecche, scaricato dalla Lega, anche Michele Fioroni, tecnico di area, ma senza la giacchetta di un partito. E uomo di fiducia, fin dalla campagna elettorale, della presidente. Come persona di fiducia della governatrice è Paola Agabiti, che oltretutto è stata eletta in consiglio nella lista Tesei.
All’interno di alcune associazioni venatorie (ma anche nel mondo della pesca) si confida che il rimpasto possa toccare anche l’assessore Morroni, accusato di seguire soprattutto gli interessi degli agricoltori e soprattutto di essere appeso alle idee dei funzionari della precedente amministrazione di centrosinistra. Ecco perché sono bastate voci di un possibile passaggio della delega per caccia e pesca a Eleonora Pace in caso di suo ingresso in Giunta (Fratelli d’Italia preme infatti per avere un assessore) per accendere speranze di veder cambiati i rapporti tra le associazioni e la Regione.
Ora la bordata della Lega a Morroni sul Calendario venatorio adottato dalla Giunta. Un testo diverso rispetto a quello licenziato in Commissione, come aveva lamentato Mancini. Il vice segretario della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti, chiede un passo indietro della Giunta sulle preaperture.
E attacca apertamente Morroni: “È assurdo che in un momento storico nel quale la caccia viene da molti relegata a mero sport, l’assessore regionale Roberto Morroni (Forza Italia) non faccia nulla per difendere questa nobile tradizione e perseveri ad avere un atteggiamento ostile nei confronti delle associazioni venatorie. Il mancato inserimento delle giornate di pre-apertura nel calendario venatorio approvato dalla Giunta, che peraltro presenta diverse incongruenze rispetto alla bozza votata in Terza commissione dalla Lega lo scorso giugno, è una conseguenza del mancato ascolto da parte dell’assessore delle istanze pervenute dal mondo venatorio. Il Ministero si è limitato a inoltrare alle Regioni una lettera, che non ha alcun potere vincolante non avendo forza di legge – spiega Marchetti – la normativa europea prevedeva che venisse stilato un unico documento a livello nazionale che regolamentasse il prelievo della tortora, cosa che però non è stata fatta”.
“Nelle vicine Marche, dove l’assessorato alla caccia è in capo alla Lega – sottolinea Marchetti, che nelle Marche ricopre il ruolo di Commissario regionale – nel calendario venatorio sono state inserite le giornate di pre-apertura e il prelievo della tortora, che in Umbria invece è vietato. Il parere negativo di ISPRA in merito alla pre-apertura e alla possibilità di aprire la caccia alla specie della tortora non ha certo scoraggiato l’assessore marchigiano Mirco Carloni che, a differenza di quanto accade in Umbria, ha un dialogo costante con i rappresentanti delle associazioni venatorie e ha deciso con coraggio di lavorare affinché le necessità esposte venissero accolte”.
Per la Lega è doveroso che la Giunta riveda il documento e dia ai cacciatori umbri la possibilità di praticare l’attività venatoria nelle prime domeniche di settembre, come peraltro era previsto nella bozza del Calendario. Quindi un’altra stoccata a Morroni: “Se manca l’ascolto da parte delle istituzioni, viene meno la fiducia che gli umbri hanno riposto in noi, e questo la Lega, primo partito con quasi il 38% dei consensi, non può né deve permetterlo”.