Perugia

Calendario venatorio, nel mirino gli uffici regionali

“La prepotenza dei contrari al prelievo del colombaccio in preapertura  blocca anche il prelievo di quaglia e tortora, specie di una caccia tradizionale e fortemente radicate in Italia”. Così Claudio Tortoioli, presidente dell’associazione venatoria ambientale Nata Libera Perugia, Mario Bartoccini, ricercatore faunistico pioniere per la tutela della caccia popolare in Italia, e Francesco Ravacchioli del Club cacciatori le Torri esprimono la propria contrarietà e indignazione per il Calendario venatorio adottato dalla Regione Umbria.

“Molte Regioni – ricordano – ritoccando carnieri giornalieri e annuali, con tesserino specifico e piani di prelievo e altre attenzioni,  consentono la tanto attesa preapertura del primo settembre, per tortora e colombaccio, dal 10 settembre la quaglia”. Dal Piemonte, alla Sicilia, alle Marche, Veneto, Toscana e Puglia, tutto viene regolarmente consentito come da tanto tempo.

Nel mirino gli uffici regionali

“In Umbria dopo mesi di riunioni, bozze  e mezze promesse da parte delle associazioni venatorie e uffici regionali – evidenzia con amarezza Nata Libera Perugia – siamo arrivati in prossimità del Ferragosto con dichiarazioni e scelte aberranti: no al colombaccio, tortora e quaglia. Le ferie agostane non ci impediranno di manifestare il più totale dissenso verso l’operato degli uffici regionali, figure apicali che da decenni  ricoprono ruoli chiave, senza un minimo di innovazione, efficacia verso la tutela della sicurezza dai animali selvatici di grossa mole, la salvaguardia delle coltivazioni agricole e di pregio, la tutela della  Biodiversità e attività venatoria”.

Valichi montani

E poi ci sono i tre nuovi valichi montani, lasciati dagli uffici nonostante la proposta diversa emersa in Consulta, almeno per attendere due anni. “Assurdo – scrivono i tre – cancellare  luoghi storici e valichi al prelievo venatorio per semplicistiche argomentazioni che i fallimentari organismi europei e nazionali dettano vergognosamente”.

“Cosa ha prodotto – si chiedono Nata Libera Perugia e Club Le Torri, insieme a Bartoccini – l’Osservatorio faunistico regionale? Quale produttività, uffici svuotati per ferie di massa in queste ultime settimane”.

Come evitare ricorsi

Per Tortoioli, Bartoccini e Ravacchioli eventuali ricorsi si possono evitare approvando il Calendario venatorio con un atto legislativo e non con delibera di Giunta.

La politica

Le associazioni si rendono disponibili con l’assessore Morroni “per chiarimenti che chiediamo in primis come cittadini contribuenti, e soltanto dopo, come appassionati della ruralità”.

“Settanta lunghi anni senza alternanza – prosegue l’associazione – hanno prodotto danni devastanti, sotto ogni punto di vista. Occorre recuperare rapidamente standard di efficienza e dinamicità, rapidità di risposta e trasparenza per riposizionare la nostra regione nel ruolo che gli compete oggi, in Italia e nel mondo. La caccia viene dopo, molto dopo… L’amarezza di un certo modo di operare preoccupa per il futuro delle nuove generazioni, chiamate a competere con realtà basate su merito, capacità, e bassissimo livello di burocrazia”.

Non si comprende il motivo burocratico per cui in Umbria sia impedito ciò che è invece è consentito solo 50 km più a est o a ovest. E la risposta, per i tre cacciatori, è che “il vero rinnovamento richiesto nelle urne dagli umbri nel 2019 non è ancora arrivato. Ma noi lotteremo per averlo, mettendo ancora più impegno e determinazione, in tutto ciò che facciamo”.

Le associazioni venatorie

Per Nata Libera, Club Le Torri e Bartoccini alcune associazioni hanno fallito totalmente, per trasparenza e metodi che appartengono al passato remoto. “Leggiamo dichiarazioni patetiche, che rimpallano responsabilità, tardivi ravvedimenti,  ma ormai serve soltanto concretezza, da parte di chi può dettare la linea politica”.


Calendario venatorio, botta e risposta
tra Arci Caccia e le altre associazioni


L’appello a Morroni e Tesei

Da qui l’appello all’assessore Morroni e alla presidente Tesei, perché dettino la linea. Perché “la democrazia si misura soprattutto dalle piccole e grandi emozioni, che la politica dovrebbe tornare ad esprimere e concedere al popolo che governa”.

Tortoioli, Bartoccini e Ravacchioli chiedono una delibera nei prossimi giorni, “come fece 3 anni fa  l’ottimo assessore Fernanda Cecchini”, che permetta la preapertura, con tortora e colombaccio dal 1° settembre, come fanno ovunque in Italia e nel resto d’ Europa.

La legge regionale – concludono – che consente la preapertura il primo giorno utile di settembre, a stanziale e migratoria, va applicata per evitare ulteriori problemi e conflitti.