Buco di bilancio Spoleto, Procura Corte dei conti chiede condanne per 7 milioni di euro - Tuttoggi.info

Buco di bilancio Spoleto, Procura Corte dei conti chiede condanne per 7 milioni di euro

Sara Fratepietro

Buco di bilancio Spoleto, Procura Corte dei conti chiede condanne per 7 milioni di euro

Undici persone coinvolte in tutto per residui Ici e Tarsu insussistenti, Procuratore Giuseppone: "Condotte con colpe gravi se non con dolo" | Ora attesa per la sentenza
Mer, 11/04/2018 - 21:57

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Undici persone coinvolte in tutto, a cui vengono chiesti in totale oltre 7 milioni di euro per la nota vicenda del buco di bilancio del Comune di Spoleto. E’ approdata oggi davanti al collegio della Corte dei conti dell’Umbria (Salvatore Nicolella  presidente, Pasquale Fava e Chiara Vetro consiglieri) l’inchiesta per danno erariale esplosa in seguito al disavanzo nelle casse dell’ente emerso nel 2013, che coinvolge anche l’ex sindaco Daniele Benedetti e l’allora assessore al bilancio Paolo Proietti.

Un processo parallelo a quello penale che si è appena aperto davanti al tribunale di Spoleto e che coinvolge però solo 5 dipendenti (o ex) comunali.

Due in realtà i giudizi di merito per danno erariale davanti alla Corte dei conti, entrambi discussi oggi dalle parti, con il procuratore capo Antonio Giuseppone che ha ribadito quanto evidenziato nelle citazioni, chiedendo la condanna per tutte le persone coinvolte al pagamento in totale di oltre 7 milioni di euro. L’accusa ha infatti sostenuto in aula che “emergono condotte con colpe gravi, se non addirittura dolo, con particolare riferimento a quei soggetti che sono imputati penalmente“. Ma Giuseppone ha anche evidenziato il ruolo dei politici, ed in particolare del sindaco e dell’assessore al bilancio che per il loro ruolo non avrebbero potuto non accorgersi delle gravi irregolarità nei documenti contabili.

Il primo procedimento riguarda poco meno di 3 milioni di euro (2.821.557,59 euro per l’esattezza) di residui relativi all’Ici insussistenti e coinvolge 10 persone. Oltre a Benedetti e Proietti (a cui vengono chiesti rispettivamente 80mila e 120mila euro) sono citati in giudizio l’ex direttore generale del Comune (ora dirigente presso la Regione Umbria) Angelo Cerquiglini, a cui viene imputato un danno erariale pari a circa 1,36 milioni, la dirigente in pensione Antonella Quondam Girolamo (300mila euro la richiesta nei suoi confronti), i funzionari Amedeo Santini (700mila), Brunella Brunelli (200mila) e Francesco Duranti (quest’ultimo in pensione, gli vengono chiesti 20mila euro) ed i dipendenti Lucia Santoni (20mila), Lorena Frezza e Sonia Minni (10mila euro ciascuna).

L’altro procedimento invece è relativo alla Tarsu, la tassa sui rifiuti, per 4,3 milioni di euro circa. Anche in questo caso sono 10 le persone coinvolte, ma non le stesse. Estranea dalla vicenda, infatti, la dirigente Quondam, mentre viene interessato l’ex segretario comunale (ora a Foligno) Paolo Ricciarelli. Queste le richieste di risarcimento del danno erariale fatte dal Procuratore Giuseppone: Daniele Benedetti 70mila euro; Paolo Proietti circa 97mila; Angelo Cerquiglini 2,65 milioni; Paolo Ricciarelli 50mila; Amedeo Santini 1,3 milioni; Brunella Brunelli 200mila; Francesco Duranti 30mila; Lucia Santoni 30mila; Lorena Frezza 20mila; Sonia Minni 20mila.

Gli imputati, però, hanno tutti sostenuto la loro estraneità alle contestazioni, presentando attraverso i propri legali nei giorni scorsi delle memorie scritte, con alcuni avvocati che hanno discusso questa mattina in aula le varie posizioni. Se il collegio accoglierà o meno le tesi difensive si saprà soltanto all’esito della sentenza, che i giudici si sono riservati e che potrebbe arrivare tra qualche settimana.

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