A San Secondo è il secondo episodio dopo quello del giugno scorso, quando il Comune denunciò l'episodio alle autorità competenti | I vandali si accaniscono su vari box del territorio, di fatto sempre "vuoti"
Autovelox di San Secondo “decapitato”, ancora una volta. Non deve essere particolarmente gradito il box lungo via Galvani, già vandalizzato lo scorso giugno e per il quale il Comune di Città di Castello aveva pure presentato denuncia alle autorità competenti.
In questi giorni di inizio settembre la colonnina arancione della frazione tifernate è stata nuovamente “aperta”, con la parte superiore che, stavolta, è addirittura scomparsa, portata chissà dove. Un triste dejavu, dunque, ma non certo un caso isolato nei confronti di questi box, moltiplicatisi nei mesi lungo le strade cosiddette “ad alta velocità”.
A Promano i vandali, nelle settimane scorse, hanno addirittura verniciato di grigio la parte superiore, come a “coprire” l’obiettivo della telecamera che di fatto…non c’è mai stata. E proprio questo è un altro grande interrogativo che si fanno i tifernati: “Perché il proliferare di così tante colonnine per autovelox se restano sempre vuote?”.
L’eterna assenza delle strumentazioni di controllo della velocità – che andrebbero inserite “a rotazione” all’interno di questi box – destituisce infatti di valore questi “bidoncini” arancioni, che inevitabilmente vengono presi di mira da goliardici imbecilli ma perdono anche la loro funzione da deterrente….
Va anche detto che, oltre ai danni sopracitati, a molti box sono stati strappati pure gli adesivi che indicano il limite di velocità, come ad esempio in via Piemonte a Riosecco. E non va dimenticato che in alcune zone del Comune, come a Lerchi, non bisogna andare oltre i 30 km/h…