“Gli abitanti di San Martino che morirono quel giorno sono da considerarsi degli eroi alla stessa stregua dei caduti sul campo di battaglia, perché erano li a proteggere le loro famiglie e i loro figli dalle atrocità della guerra”. Con queste parole il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti ha commemorato oggi le vittime del bombardamento di San Martino in Trignano, avvenuto durante la seconda guerra mondiale esattamente 68 anni fa (era il 16 aprile 1944). Alla presenza del picchetto d’onore dei Granatieri di Sardegna di stanza a Spoleto, di numerose autorità civili e militari, dei rappresentanti delle varie associazioni spoletine e dei bambini delle locali scuole elementare e media, il parroco di San Martino, don Gianfranco Formenton, ha benedetto il monumento ai Caduti, accanto al quale è stata posta una corona d’alloro. I bambini hanno quindi letto dei loro pensieri sulla inutile atrocità di tutte le guerre, una poesia ed una filastrocca sulla pace e, infine, un passo del libro di Giampiero Nannicini su quel “maledetto” 16 aprile 1944, quando gli abitanti di San Martino riconobbero il ronzio di un aereo scambiandolo dapprima per un mezzo alleato, rendendosi conto solo successivamente che invece si trattava di un bombardiere.
A margine della cerimonia di commemorazione il sindaco, l’assessore Battistina Vargiu e il consigliere Diego Catanossi, principale promotore dell’iniziativa odierna, hanno accompagnato i presenti alla presentazione del libro “Bombe a Spoleto” di Leonello Lucidi Cardinali, una nuova preziosa testimonianza sull’evento che continua a segnare profondamente la vita dell’intera comunità di San Martino in Trignano. (Jac. Brug.)
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