Se le dichiarazioni della famiglia Rizzo in merito a una possibile vendita della Ternana erano sembrate sibilline, ora è tutto molto più chiaro: secondo quanto riportato da Agi.it ci sarebbe un’indagine in corso da parte delle forze dell’ordine e coordinata dalla Procura di Roma legata alle gestione Guida. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa, tutto avrebbe avuto inizio dall’indagine scaturita sui finanziamenti nel mondo del cinema dopo il drammatico omicidio di Anastasia Trofimova e della piccola Angelica da parte di Francis Kaufmann, assassino che aveva ottenuto finanziamenti dall’Italia per girare film. Ecco dunque spiegato il messaggio della famiglia Rizzo che si è ritrovata tra le mani un vaso di Pandora mica da poco. Tra le vicende legate allo stadio-clinica e le indagini della Procura non sarà certo scontato che i Rizzo vogliano continuare a investire su questo progetto.
Ternana e mondo del cinema, il giallo è servito
Secondo quanto ricostruito dall’agenzia Agi, tra i “finanziamenti sotto la lente degli inquirenti capitolini compaiono diverse migliaia di euro per sponsorizzazioni della società calcistica, contabilizzate dalla Crick Crock (e mai versate alla squadra) quando al timone dell’azienda c’era Antonio Scaramuzzino. A questi si aggiunge una fattura da 25mila euro emessa dalla società Sirius sempre dello stesso imprenditore – vicino ad Alessandro Di Paolo che ha “aiutato” l’Ancona calcio attraverso la Romana Film – il 27 settembre 2023 Il nei confronti della squadra di Terni, con oggetto ufficiale “attività di consulenza per ricerca sponsor”.
ll giro di soldi
“Un giro di soldi su cui sono in corso accertamenti. I rapporti tra Scaramuzzino e Di Paolo sono buoni e la passione dell’imprenditore per il calcio è cosa nota. In passato, infatti, la famiglia – e in particolare il padre Roberto – aveva finanziato l’Ostiamare (oggi di proprietà del tecnico del Genoa ed ex bandiera della Roma Daniele De Rossi). E anche sul litorale compare un finanziamento della Crick Crock di Scaramuzzino, coincidenze sulle quali gli inquirenti vogliono però vederci chiaro“.