Sa.Mi.
Si comincia. Taglio del nastro questa mattina per la sede del comitato elettorale del candidato a sindaco Wladimiro Boccali per quella che, come ha spiegato il primo cittadino uscente sarà una “campagna elettorale nel segno della partecipazione, della condivisione, del confronto. Perché, io scelgo noi”.
Colori e slogan. I colori sono quelli della città, il bianco e il rosso e lo slogan, “Perugia capitale comune”, meriterebbe un plauso a chi lo ha ideato solo per essere riuscito in sole tre parole a concentrare l'obiettivo, una forte appartenenza e la sfida della candidatura a capitale europea della cultura. E infatti Boccali spiega, “Parla di città e cittadini e restituisce l’orgoglio di appartenere a una comunità grande per cultura, patrimonio, valori. Perugia capitale comune – si legge – è un nuovo progetto che emerge da ciò che di buono è stato fatto in questi ultimi anni, come da ciò che avremmo potuto fare meglio. Nasce da una scelta di campo fatta e che confermiamo: scegliere i cittadini, scegliere la comunità”.
Tra i cittadini. Parla di quanto fatto Boccali, compreso di qualche difetto da correggere nel rapporto con la città, perché ammette il sindaco, qualche “fascicolo” lo ha tenuto troppo chiuso dentro palazzo dei Priori a discapito forse del rapporto più diretto con i cittadini. Parla anche di squadra, “rinnovata, perché un mondo nuovo lo richiede, con una coalizione del fare, non del vaffa”. Così il team è giovane ma di esperienza, con alla guida Andrea Cernicchi ( che ricordiamo ha scelto di non voler godere di alcuna deroga al secondo mandato e quindi di non ricandidarsi) e Giuliano Brozzi. E poi c'è spazio anche per i primi punti di campagna elettorale: abolizione della tassa di soggiorno, diritti di cittadinanza, Università, la candidatura a capitale europea della cultura, oltre a qualche concetto chiave: cambiamento, onestà e capacità.
Frecciate e missili. E poi partono le frecciate da un Boccali in piena forma e con uno spirito molto agguerrito verso gli sfidanti: della Galgano e di Waguè, ricorda i trascorsi con la tessera del Pd in tasca, sul giovane Andrea Romizi si limita a dire di averlo sentito parlare solo un paio di volte. Comunque non è certo un complimento visto che Romizi tra i banchi dell'opposizione è seduto da un paio di mandati. Ma il missile quello vero Boccali lo serba fino all'ultimo e poi lo lancia dritto in alto, verso le stelle (cinque): “Chi ha sempre fatto attività politica mascherata attraverso le associazioni dei consumatori, destinatari di finanziamenti pubblici, non è certo la novità”, il riferimento è chiaramente verso la candidata Cristina Rosetti. E poi via con la lista dei prossimi appuntamenti e di un calendario elettorale fitto ma che più fitto non si può. Se ha parlato poco con i perugini ora per Boccali arrivano il conto e gli interessi.
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