La nuova frontiera della programmazione TV, come tutto il mondo attuale, del resto, passa attraverso Internet: sembrano lontani anni luce i tempi in cui per vedere in maniera legale un film particolare o uscito da poco nelle sale cinematografiche ci si recava da Blockbuster ad affittare dapprima una videocassetta e poi, con il passare degli anni, un dvd. I negozi della grande catena di distribuzione americana di contenuti video hanno chiuso ad uno ad uno con l’avvento delle piattaforme streaming sulla TV digitale.
Piattaforme che, tra l’altro, non sono fruibili solo da smartTV, ma da qualsiasi dispositivo mobile di categoria “smart” tipo smartphone o tablet oppure da qualsiasi dispositivo “normale” collegato tramite pc o Playstation, Xbox, Chromecast, Apple TV …. Occorre solo scaricare l’app del gestore che propone il servizio più consono alle proprie esigenze sia in termini di contenuti che in termini di costi e si può subito essere connessi ai contenuti, gratuitamente, per il periodo di prova. Finito tale periodo, che in genere è di un mese, occorre abbonarsi, con canone per lo più mensile, per continuare a fruire del servizio.
Netflix è forse il più noto e fornito canale streaming e in un solo anno di presenza sul mercato italiano è stato scelto da milioni di utenti: propone film, serie tv e proprie produzioni di vario genere, tutte realizzate in accordo con i Marvel Studios, quindi di impostazione e dai contenuti prevalentemente americani, che però a volte si incrociano con le cronache italiane, come nel caso, ad esempio, del documentario sulla vicenda di Amanda Knox e Meredith Kercher.
A seguire, nell’ordine di gradimento degli italiani, troviamo Infinity, la piattaforma streaming di Mediaset, Now TV, che è l’evoluzione di Sky Online, TIMvision, Amazon Prime Video, Google Play Store e iTunes Video.
La Digital Guide di 1&1 in un articolo recentissimo, datato 11.05.2017, dal titolo “Alternative a Netflix: le migliori piattaforme di streaming a confronto” offre una panoramica approfondita dei servizi proposti dai vari principali canali streaming operanti in Italia, mettendone a confronto pregi, difetti e costi e pubblicando, alla fine dell’articolo, una tabella comparativa dalla grande immediatezza comunicativa, che in un sol colpo d’occhio mette evidenzia punti di forza e punti critici di ciascun gestore.
Dall’analisi emerge che il meccanismo di fruizione è identico per tutti, tutti i gestori regalano un periodo di prova e i prezzi sono piuttosto bassi e comunque allineati tra di loro. L’unica discriminante, quindi, su cui basare la propria scelta è quella dei contenuti: fortunatamente la scelta è così ampia e variegata che c’è sempre la risposta giusta ad ogni esigenza, basta saperla cogliere.
L’unico grande problema che separa alcune migliaia di italiani dalla fruizione di questo tipo di servizi è la connessione internet: infatti, presupposto fondamentale per il funzionamento dei canali streaming della televisione è l’esistenza di una connessione internet stabile e veloce. L’Italia non brilla certo sotto questo punto di vista e la qualità media delle connessioni internet è bassa rispetto ai principali paesi europei. Ciò nonostante, la maggior parte del territorio nazionale è servito da connessioni sufficientemente stabili e veloci, quindi capaci di garantire la fruizione dei canali tv in streaming. A chi risiede nelle zone ancora scoperte, purtroppo non resta che sperare che vengano coperte nel più breve tempo possibile.
