Ricomincia la settimana lavorativa e ricomincia il blocco del traffico e anche quello della manopola dei riscaldamenti. Inizia la seconda settimana in cui vige l’ordinanza antismog del sindaco Di Girolamo. Il provvedimento fa discutere e spacca le opinioni dei cittadini, divisi nettamente tra chi ritiene che sia giusto fare qualche sacrificio per il bene dell’ambiente e chi invece pensa che i provvedimenti servano a ben poco e creino solo disagi. Numeri alla mano sembra che ad avere ragione sia la parte pessimista dei cittadini.
Le stazioni di rilevamento di Borgo Rivo, Le Grazie e Carrara durante i giorni di blocco del traffico e dei riscaldamenti hanno fatto registrare valori simili a quelli degli altri giorni della settimana in cui nella Zona Zero potevano sfrecciare anche le vecchie Euro-0 ed Euro-1. Anche il limite massimo di 18 gradi nelle abitazioni non sembra aver avuto gli effetti previsti dall’amministrazione visto che il giorno più critico della settimana dal punto di vista delle Pm10 è stato proprio il mercoledì, quando in teoria la qualità dell’aria avrebbe dovuto beneficiare delle limitazioni imposte dall’ordinanza nelle 48 ore precedenti. Con il blocco del traffico quindi i numeri non cambiano, o meglio, quelli relativi all’inquinamento rimangono inalterati mentre quelli delle casse dei comuni e delle province potrebbero cambiare considerevolmente: fino a 12 milioni di euro. La cifra che il Ministero dell’Ambiente ha stanziato con un Protocollo d’intesa con Comuni, Conferenza Regioni e Province autonome per il miglioramento della qualità dell’aria.
I dodici milioni di euro messi sul piatto dal Governo Renzi saranno suddivisi tra i Comuni e le Province che favoriranno:
– L’attuazione di misure d’urgenza o temporanee atte al miglioramento della qualità dell’aria
– La riduzione delle temperature massime di 2 gradi negli edifici pubblici e privati
– L’abbassamento dei limiti di velocità di 20km/h in aree urbane
– L’attivazione di sistemi di incentivo all’utilizzo dei mezzi pubblici
Forse il blocco del traffico non risolverà tutti i problemi relativi all’inquinamento ma sulla Conca ternana potrebbero arrivare una pioggia di finanziamenti.
Sotto la tabella che indica la quantità di Pm10 presenti nell’aria (fonte Arpa Umbria)
Borgo Rivo | Le Grazie | Carrara | |
lunedì 11 | 17 | 20 | 18 |
martedì 12 | 31 | 30 | 27 |
mercoledì 13 | 44 | 33 | 40 |
giovedì 14 | 31 | 22 | 24 |
venerdì 15 | 32 | 28 | 33 |
sabato 16 | 18 | 21 | 20 |
domenica 17 | 25 | 23 | 39 |
Sull’argomento finanziamenti e intervento pubblico arriva però anche l’attenzione dei parlamentari umbri. Di oggi la notizia di una interrogazione dell’On. Pietro Laffranco, che chiede un intervento organico e modulato in maniera diversa di quello a pioggia previsto dal Governo.
“Il Ministero dell’Ambiente deve mettere in campo un piano straordinario e su misura per il problema dello smog e delle polveri sottili in Umbria. Tra le regioni in allerta nazionale, è infatti la più piccola, e presenta tutte e tre le principali città, ed entrambi i capoluoghi di provincia, con gravi difficoltà ed emergenze”.
E’ quanto sostiene Pietro Laffranco, onorevole umbro di Forza Italia, che sulla vicenda ha presentato una specifica interpellanza alla Camera dei Deputati.
Laffranco chiede direttamente al Ministro Gian Luca Galletti, se il Governo abbia analizzato il ‘caso Umbria’; se intenda considerare e riconoscere attenzioni e misure eccezionali e particolari, nonché, se abbia ricevuto, da parte delle istituzioni locali umbre, richieste o proposte di soluzioni ad hoc.
“Il Governo ha istituito un Comitato di coordinamento ambientale composto da presidenti di regioni e di città metropolitane – ha scritto il deputato forzista nell’interrogazione – inoltre, le misure sino ad ora disposte, sono sostanzialmente calate su misura proprio le grandi città, come hanno rilevato anche le associazioni nazionali a difesa dell’ambiente e dei diritti dei cittadini e consumatori”.
“Considerando che Perugia è al 23° posto nella classifica dei comuni capoluogo, Terni al 40° mentre Foligno è al 113° nella classifica delle città italiane – fa notare Laffranco – per l’Umbria i provvedimenti disposti dal Governo potrebbero incidere solo in minima parte per la riduzione del problema dell’inquinamento dell’aria”.
“Oltre alla tutela della salute dei cittadini, al decoro ed alla salubrità delle città, occorre anche fare in modo di continuare a garantire l’immagine che l’Umbria è riuscita a costruirsi e guadagnarsi a livello internazionale come ‘Cuore verde d’Italia’ – conclude il parlamentare di Forza Italia – facendo proprio della qualità della vita, e del suo ambiente incontaminato, i principali punti di forza ed attrattiva”.
(Modificato h 15,03)
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