BIOMASSE A SPOLETO, IL CENTRODESTRA SI DIVIDE SU CHI HA CAPITO O MENO LA QUESTIONE - Tuttoggi.info

BIOMASSE A SPOLETO, IL CENTRODESTRA SI DIVIDE SU CHI HA CAPITO O MENO LA QUESTIONE

Redazione

BIOMASSE A SPOLETO, IL CENTRODESTRA SI DIVIDE SU CHI HA CAPITO O MENO LA QUESTIONE

Ven, 13/05/2011 - 09:40

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Una cosa è certa, le Biomasse sono riuscite, ancor prima di essere attivate, a creare non solo problemi politici alla maggioranza, ma anche al centrodestra che in due distinte note alla stampa riesce a dividersi e punzecchiarsi su chi ha capito cosa e in che tempi sulla questione. Tutto esplode nella ormai famosa riunione di San Giacomo con la quale le apparenti contraddizioni dei vari comportamenti sarebbero venute al pettine. Nella prima nota, inviata dal Pdl, oltre alla scontata sottolineatura negativa del comportamento del Pd, che ha commentato recentemente la vicenda biomasse spostando l'asse del dibattito sulla questione referendaria, il Gruppo pidiellino trova anche lo spazio per stuzzicare tra le righe i colleghi del centrodestra, che avevano tenuto sulle biomasse un profilo basso in attesa dei dati certi e riscontrabili sulla dannosità per la popolazione delle emissioni degli impianti, culminando con l'assenza alla riunione stessa di San Giacomo.

“Per una volta il Partito Democratico di Spoleto gioca d'anticipo, stavolta bisogna ammetterlo –scrive il consigliere Pdl David Militoni– con l'eventuale approvazione dell'ordine del giorno firmato dai colleghi consiglieri Trippetti e De Angelis a Spoleto non potranno essere costruite centrali nucleari. Complimenti ! Ritengo questa possibilità assai remota ma sono costretto a sottolineare ancora una volta come sulle questioni IMPORTANTI il Pd, e l'Amministrazione viaggino con grave ritardo e forte senso d'improvvisazione. Siamo tutti vittime dell'atteggiamento di un Sindaco e di una maggioranza balbettante che di fronte al malcontento popolare visibilmente espresso nella riunione informativa sulle biomasse tenuta a San Giacomo ha deciso di prendersi una pausa di riflessione attraverso l'istituzione di una commissione tecnica di cui attendiamo notizie. Era già successo con il Palatenda, ormai cominciamo a farci l'abitudine.

Vittime sono i residenti della popolosa zona limitrofa a Madonna di Lugo che da qualche mese hanno cominciato a sapere qualcosa di quell' impianto senza essere destinatari di una informazione esauriente e sopratutto di una partecipazione adeguata come vittima è l'azienda che ha intrapreso un percorso corretto e lineare ricevendo ampie rassicurazioni e ora sembra trovarsi suo malgrado a fare la parte del cattivo.

Non abbiamo nulla contro questo imprenditore che da decenni esercita la propria attività nello spoletino, offre lavoro a tante famiglie e contribuisce a veicolare il nome di Spoleto in Italia e nel mondo. Ce l'abbiamo invece con il Sindaco, per la sua improvvisazione, per la sicurezza ostentata nei mesi scorsi, per non aver dotato la città di un piano energetico-ambientale, per non aver informato i cittadini e programmato una partecipazione reale a tale situazione.

Molti comuni limitrofi l'hanno adottato il piano ambientale per difendere la propria vocazione turistico gastronomica e i prodotti tipici che cercano d'imporre. Noi siamo arrivati tardi, dopo che il danno era fatto, però sicuramente non avremo una centrale nucleare. Questo almeno lo sappiamo.”

” L'ironia che traspare dalla presente nota è chiaramente voluta -conclude Militoni rivolgendosi anche ai colleghi di Rinnovamento, Misto e Raggruppamento– ed è simile a quella che il Sindaco e altri consiglieri ostentavano nei nostri confronti nel corso del dibattito in Consiglio comunale sulle biomasse quando ci dicevano 'Se una cosa non la sai, non inventarla'. Riguardo invece alla presunta incoerenza sulle energie rinnovabili del PDL locale rispetto a quello nazionale mi permetto di suggerire la lettura del recentissimo decreto Romani che mi sembra faccia una certa chiarezza.”

La replica diretta dei colleghi d'opposizione non si fa attendere e con altrettanta sagacia si torna al problema di chi ha capito e chi no evocando persino la virtù della “pazienza”.

“Una delle virtù che occorre sempre esercitare in politica, come nella vita, è la pazienza –così dunque inizia la nota di Rinnovamento, Misto e Raggruppamento– da usare soprattutto nei confronti di quelle persone che o capiscono poco o, ancor peggio, fanno finta di non capire e che oltretutto, nel vano tentativo di inculcare dubbi sull’operato altrui, non rendono fedele memoria dell’esatto svolgimento dei fatti e delle precise parole che li rappresentano.
Poiché è fin troppo chiaro che i riferimenti provocatori del gruppo consiliare del Pdl, si riferiscono alla nostra presa di posizione nella seduta del Consiglio Comunale durante la quale si è trattata la mozione inerente il cogeneratore ad oli vegetali, è bene ribadire ciò che allora affermammo, al fine di rispiegare di nuovo ai nostri amici i concetti espressi allora (i latini dicevano .” Repetita juvant”), nella recondita speranza che stavolta riusciremo ad essere più chiari.
Il primo elemento che sottolineammo fu che le dichiarazioni rese dal consigliere Militoni, che davano per certa la produzione di sostanze altamente cancerogene come la formaldeide o gli idrocarburi policiclici aromatici, non trovano alcuna conferma nella documentazione consegnataci nella riunione con i capogruppi consiliari, documentazione che tratta diffusamente, al contrario, di ossidi di azoto e del trattamento chimico che li abbatterebbe tramite il sistema di catalizzazione dei fumi di scarico, trasformandolo con reazioni chimiche diverse in azoto inerte e vapore acqueo. Da qui nacque l’invito al consigliere stesso dall’astenersi dalla pubblicazione di notizie che, se infondate, possono dar luogo ad allarmismi inutili quanto dannosi.
Di conseguenza, ravvisando la necessità di fare chiarezza sull’intera vicenda, invitammo già in quella occasione il Sindaco a nominare una Commissione di tecnici super-partes che approfondisse la tematica in maniera seria e che ci fornisse una accurata relazione scientifica sulla quale avremmo potuto esprimerci in maniera doverosamente documentata, e non, così come appariva quella sera, su informazioni tratte superficialmente da qualche sito internet non meglio identificato.
Come conclusione del nostro intervento ci fu la più ovvia e scontata delle riflessioni: se dai risultati scientificamente acquisiti dovesse risultare anche il minimo rischio per la salute pubblica, il cogeneratore non va assolutamente consentito, ma per la serietà che deve sempre contraddistinguere qualsiasi decisione amministrativa, soprattutto se questa deve impedire la legittima realizzazione di impianti che la legge consente, è indispensabile agire in modo inoppugnabile.
La nostra assenza alla riunione di S. Giacomo è pertanto da mettersi in relazione alla diversa metodologia di impegno politico che ci distingue dal vostro modo di fare: sarebbe stato molto facile anche per noi intervenire per sparare a zero sulla Crocerossa alla ricerca di qualche facile consenso, ma avremmo rischiato di farlo senza conoscere ancora in modo approfondito tutti gli elementi indispensabili per una onesta e corretta partecipazione.
Noi, al contrario, estranei a qualsiasi uso strumentale della vicenda biomasse, pretendiamo di avere a disposizione nel più breve tempo possibile i dati scientifici relativi all’intera vicenda e di conseguenza agire perché i nostri concittadini siano tutelati a tutti i livelli.
Concludiamo rivolgendoci ai nostri colleghi del Pdl con una esortazione che speriamo abbiano la bontà di voler tenere in considerazione: invece di perdere tempo a domandarsi i motivi della nostre scelte, e visto che sono così certi della nocività degli impianti di cui parliamo, non sarebbe più serio e coerente che si rivolgessero senza indugio ai Ministri competenti per chiederne, anzi per pretenderne, l’immediata messa al bando su tutto il territorio nazionale?
Noi, se i dati scientifici ci confermassero anche il minimo dei rischi, lo faremo ma di certo non potremo non esprimere nel contempo anche tutto il nostro sdegno nei confronti dei governi, qualsiasi essi siano, che per anni avessero consentito di mettere così in pericolo la salute dei cittadini.”

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