Il nuovo biodigestore di Casone sta per entrare in funzione: la società Asja Ambiente Italia Spa aveva iniziato il cantiere il 23 gennaio del 2017 annunciando che per concludere l’opera ed avviare l’attività, ci sarebbero voluti un anno ed un paio di mesi. In questo caso le tempistiche sono state pienamente rispettate, considerando che ad inizio aprile il tutto dovrebbe iniziare a funzionare.
La partenza avverrà in maniera ‘soft’ con espletamento di procedure tecniche relative, per ora, al solo primo stadio del compostaggio. La società che gestisce l’impianto procederà al trattamento dell’organico, che confluirà nella struttura, ma senza adottare il ciclo completo della biodigestione del materiale.
Torna massima l’allerta da parte dell’apposita Consulta di cittadini ed associazioni per il monitoraggio e l’informazione nella realizzazione e funzionamento dell’impianto di produzione di biometano e compost dai rifiuti organici. Un organismo di cui fanno parte i membri del comitato consultivo degli Utenti Ati3 Umbria, le associazioni ambientaliste, i sindaci di Foligno, Trevi, Montefalco , il presidente e direttore dell’Ati 3 e della Vus Spa. Ora che l’Ati3 è confluito nell’Auri regionale la composizione ha subito alcune variazioni, restano comunque in carica i cittadini residenti eletti pubblicamente lo scorso 15 febbraio, ovvero: Samuele Antonini, Giuliano Doni, Enrico Marchionni, Sergio Ciucci, Salvatore Fontana, Fausto Moretti, Sauro Presenzini ed Alessio Fiacco.
La consulta ha già organizzato un incontro con tutti i responsabili della raccolta dei rifiuti per sincerarsi della qualità dei materiali, è infatti indispensabile impiegare materiale organico di alta qualità per poter ottenere un prodotto di qualità e competitivo sul mercato. Ovviamente, più accurata sarà la selezione della raccolta differenziata da parte dei cittadini più vantaggi ci saranno nella selezione del materiale e quindi nelle fasi di compostaggio e biodigestione.
Il biodigestore di Casone è ‘gemello’ dell’impianto di Cadino di Faedo, in Trentino Alto Adige, dove una flotta di 64 veicoli el trasporto locale della Trentino Trasporti verranno alimentati, entro il 2018 dal gas prodotto dal biodigestore, tutto ciò – per l’appunto – partendo dalla filiera della raccolta che intercetta l’umido, lo trasforma in energia e lo purifica in biometano, per alimentare la mobilità alternativa.
A Faedo il compost viene inoltre impiegato per le produzioni agroalimentari e vitivinicole di qualità, dei territori circostanti, come potrebbe avvenire a Foligno per le terre dell’olio e del Sagrantino.