Biodigestore: ancora attacchi di Wwf e grillini I Si spacca il 'fronte del no', c'è chi dice 'basta strumentalizzazioni' - Tuttoggi.info

Biodigestore: ancora attacchi di Wwf e grillini I Si spacca il ‘fronte del no’, c’è chi dice ‘basta strumentalizzazioni’

Redazione

Biodigestore: ancora attacchi di Wwf e grillini I Si spacca il ‘fronte del no’, c’è chi dice ‘basta strumentalizzazioni’

Sinistra Italiana organizzerà un'assemblea pubblica I Bacchettate a chi parla di tumori, esplosioni e morte I Confusione su alcune cifre
Mar, 30/08/2016 - 16:48

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Il presidente del Wwf nonchè presidente del comitato ‘Ina Casa – Sassovivo’ Sauro Presenzini, torna ad attaccare l’Ati 3 sulla vicenda del biodigestore, bollando come “tardivo e imbarazzante” il volantinaggio che ha raggiunto le abitazioni nella zona interessata al progetto. Una campagna informativa alla quale si sono aggiunti anche manifesti esplicativi affissi nel territorio comunale.

Presenzini torna quindi a parlare di ‘folla di quattrocento persone’ riferendosi alla partecipata assemblea svoltasi a Sterpete in periodo ferragostano, seppure gli stessi organizzatori – tra i quali lo stesso Presenzini – hanno ammesso tramite social network, una cifra intorno ai 250 partecipanti.

Ad ogni modo, il Wwf parla di “volantino urticante” nonchè di “maldestro tentativo di sviare l’attenzione dalla macroscopica falla, posta in essere da Ati 3 prima di altri, ma anche Comune di Foligno, Vus e Asja impianti Spa, riguardante la mancata informazione, coinvolgimento, contradditorio tra le opposte tesi”. Secondo Presenzini, l’informazione “non può limitarsi a pubblicare il bando di gare sull’albo pretorio o a rendere pubblici gli avvisi sui siti istituzionali degli Enti”.

Il Wwf annuncia che inviterà tutti i consiglieri comunali dei 22 comuni dell’Ati 3 ad una riunione specifica informativa a loro specificamente dedicata, al fine di “renderli consapevoli di cosa abbia comportato e comporterà il loro sostegno ad un impianto che comporta – ad avviso dell’associazione ambientalista – non solo rischi, disvalori e incognite, ma che diventa mera speculazione economica a favore quasi esclusivamente di un privato, che viene controllata dalla Banca Unicredit, proprietaria del pacchetto dimaggioranza”. Secondo Presenzini i profitti “con ogni probabilità andranno al privato mentre l’osso resterà ai cittadini, che – scrive – si accolleranno comunque tutte le ricadute
negative e i rischi”.

Stando a Presenzini, l’impianto richiamerà rifiuti da fuori regione con oltre 20.000 camion (nei primi comunicati i contrari parlavano di 5.500 n.d.r) trasformando la città e tutta l’Umbria nella più grossa pattumiera dell’Italia centrale”.

Il Wwf contesta anche le future informative dell’Ati 3 considerandole “un altro clamoroso autogol di Ati 3” aggiungendo “peccato però che tutto quanto è già deciso, il sito autorizzato, le licenze a costruire rilasciate”.

Sulla questione si mobilita anche la sezione cittadina di Sinistra Italiana che organizzerà un incontro il 5 settembre “per capire davvero cos’è, e quali effetti produce” sottolineando nel comunicato stampa “Sì alla partecipazione, no alle strumentalizzazioni e alla confusione”. Una stoccata chiaramente rivolta alle iniziative ed alle dichiarazioni sin qui espresse da Sauro Presenzini, esponente del Movimento Cinque Stelle nonchè responsabile Wwf e del comitato Ina Casa – Sassavovivo.

“Condividiamo con i promotori del Comitato per il No al biodigestore la netta condanna dell’amministrazione comunale, Vus e Ati3 sull’assenza di partecipazione e trasparenza – sostiene Sinistra Italiana – siamo altresì convinti che il no al biodigestore, non possa essere motivato in base a pregiudizi, anche se nati da cattive esperienze in Umbria e altrove su impianti completamente diversi da quello in oggetto”

“La scarsa informazione e strumentalizzazione politica – rileva Sinistra Italiana – è per noi la strada sbagliata, vorremmo non solo essere informati ma partecipare attivamente alla costruzione di un ciclo virtuoso dei rifiuti a cui i cittadini non sono stati mai chiamati a partecipare”.

Frecciata anche sulla recente assemblea promossa da Wwf e comitati cittadini. “L’incontro del 19 agosto ha visto i relatori essere egualmente applauditi per argomenti opposti e contrapposti tra loro. Crediamo che sia stato sbagliato impostare l’assemblea con parole e termini tecnico-scientifici senza entrare nel merito del contesto territoriale per poi affiancarvi parole terroristiche – rilevano – come “tumori”, “esplosioni”, “contaminazioni” e “morte”. Si è demonizzata la gestione privata ed al tempo stesso evocata la mala gestione del pubblico – prosegue SI – evidenziando quanto l’impianto di compostaggio attuale abbia problemi odorigeni per la popolazione locale, per poi auspicare un incremento del compostaggio domestico – si rilancia – senza considerare che non puo’ essere una soluzione risolutiva per tutte le tipologie di rifiuto organico, quello molto umido ricettacolo di animali e batteri e quello derivante della ristorazione pubblica e collettiva o del commercio”

“Potenzialmente ci possono essere benefici dal nuovo impianto per la popolazione vicina (abbattimento dei cattivi odori) e per la città (produzione di energia rinnovabile) – si legge nella nota –sulla carta risulta che le tonnellate di rifiuti ipotizzate siano pari a quelle attualmente autorizzate. Non da ultimo, ed in questi giorni la natura continua a ricordarcelo, l’aspetto della sicurezza non solo per la gestione, ma anche nella fase di progettazione e realizzazione della struttura dovrà utilizzare tecnologie all’avanguardia in fatto di normativa antisismica”.

Il 5 settembre Sinistra Italiana terrà una riunione aperta per discutere con la cittadinanza, presso i locali del circolo Arci, invitando esperti del settore, associazioni ambientaliste ed esperienze locali con impianti similari.

Sulla campagna informativa dell’Ati3 oltre a Sauro Presidente del Wwf e del Comitato Ina Casa Sassovivo, si scagliano anche i consiglieri comunali grillini di Foligno, Fausto Savini e Valentina Ferri sostenendo in una nota che “le amministrazioni che governano l’Umbria avevano tentato una sorta di ‘guerra lampo’ per mettere i cittadini di fronte al fatto compiuto, magari per evitare che emergessero elementi non proprio edificanti quali, ad esempio, lo squilibrio costi/benefici tra il soggetto pubblico (Comune) e il soggetto privato (l’azienda ASJA spa) che gestirà l’impianto. Tutto a vantaggio del privato, ovviamente – sostengono i pentastellati – agiremo autonomamente dentro e fuori le istituzioni con iniziative proprie – avvertono – con l’obiettivo di fare chiarezza in modo oggettivo e scientifico sulla vicenda biodigestore al fine di informare i cittadini e supportarli”.

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