Il consiglio provinciale di Terni ha approvato oggi con il voto della maggioranza il rinvio del punto all’ordine del giorno riguardante “ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell’art.243-bis del dlgs 267/2000” accogliendo favorevolmente la proposta del presidente Leopoldo di Girolamo di prevedere una nuova seduta entro il 20 gennaio aggiungendo un ulteriore punto all’ordine del giorno contenente l’adozione del bilancio previsionale e programmatico. La minoranza non ha partecipato al voto dichiarando di non votare contro per dare un credito di fiducia al tentativo di formulare lo schema di bilancio. Di Girolamo, nel motivare la proposta, ha spiegato che ci sono ancora margini di tempo e di manovra per poter riconvocare il consiglio prima della fine di gennaio, “seguendo – ha spiegato il presidente – sia le indicazioni nazionali che quanto fatto da altre Province italiane”. Di Girolamo, a tale proposito, ha anche ricordato come non siano ancora pervenute comunicazioni di diffida da parte della prefettura e che quindi “ci siano i tempi per lavorare alla verifica della sussistenza degli elementi utili alla predisposizione del bilancio 2015”. Il presidente ha sottolineato inoltre come le difficoltà dell’ente non derivino da cattiva gestione ma da fattori diversi, come il taglio di oltre 9 milioni e 600mila euro di trasferimenti a fronte di 23 milioni di entrate correnti, il dover caricare sul bilancio il costo del personale trasferito a dicembre alla Regione, nonostante il fatto che il governo avesse previsto la riduzione del 50% di questi costi da gennaio 2015. “Ce ne siamo giustamente e doverosamente fatti carico – ha sottolineato di Girolamo – collaborando con la Regione che è stata tra le prime in Italia a completare la riforma e il passaggio di deleghe e dipendenti. Quella di Terni – ha aggiunto – non è una Provincia in deficit strutturale, ha sempre adottato una condotta economico-amministrativa seria e rigorosa ed ha sempre rispettato il patto di stabilità, a differenza di altre Province che non l’hanno fatto, e non ha mai fatto ricorso alle anticipazioni di tesoreria. Inoltre – ha concluso – stiamo ancora aspettando la soluzione del problema dei crediti di oltre 12 milioni di euro vantati nei confronti del governo ed attendiamo di conoscere il contenuto degli emendamenti approvati recentemente nella legge di stabilità per verificare quali elementi positivi abbiano introdotto per le Province”.
“Andare alla ricerca delle responsabilità di questa situazione sarebbe certamente lungo – ha detto Sergio Bruschini (Provincia Civica) – se si è giunti a questo punto dei motivi ci sono. Dobbiamo tuttavia affrontare con serietà la vicenda della Provincia messa in difficoltà, come tutti gli enti italiani, anche da una riforma del governo che noi abbiamo sempre giudicato sbagliata. E’ opportuno comunque evitare traumi ulteriori all’ente e, di conseguenza al territorio e ai comuni”. Giuseppe Germani (“Democratici, Progressisti e Riformisti”) ha sottolineato l’importanza della Provincia “perché – ha dichiarato – i Comuni da soli non ce la fanno a gestire le funzioni che erano di quest’ente. Inoltre portare al predissesto la Provincia su un bilancio di previsione sarebbe singolare. Per questo sarebbe utile che la Regione aiutasse il percorso di approvazione del bilancio stesso per completare il processo avviato”. Leonardo Grimani (“Democratici, Progressisti e Riformisti”) ha chiesto un approfondimento ulteriore della contabilità dell’ente “per arrivare all’approvazione del bilancio in una prossima seduta da svolgersi a inizio anno. L’esperienza delle altre Province italiane dimostra che le possibilità ci sono”.