"Basta liti Atc", Confavi ne ha per tutti: rifondare la caccia

“Basta liti Atc”, Confavi ne ha per tutti: rifondare la caccia

Redazione

“Basta liti Atc”, Confavi ne ha per tutti: rifondare la caccia

Dom, 11/07/2021 - 15:47

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Sergio Gunnella dopo il caos sui bilanci e la richiesta di azzeramenti ne ha per tutti: Regione, Atc, associazioni e cacciatori

Mentre negli Atc si litiga, gli ambientalisti mettono a segno un colpo con il primo accoglimento del ricorso sul regolamento della caccia di selezione ai cinghiali. Sergio Gunnella (Confavi) chiede di “rifondare” la caccia in Umbria.

La guerra per gli Atc

Basta bilanci degli Atc “prigionieri della nebbia“, boicottaggi con “assenze carbonare“, improbabili azzeramenti dei Comitati di gestione “spaparazzati all’esterno e all’interno del palazzo“. Con amministratori, associazioni, Atc e singoli cacciatori che si sorpassano “in una corsa ad ostacoli – accusa Gunnella – di cui nessuno conosce il traguardo“. Trascurando leggi e regolamenti.

“Rifondare la caccia”

Da la richiesta di Confavi di rifondare la caccia in Umbria. “Qualcuno, a partire da chi è pagato per fare – prosegue Gunnella – si guardi intorno, faccia autocritica, scenda dal pero e cominci a studiare”.

Il presidente di Confavi ne ha per tutti: Regione, Atc, associazioni e perfino per i cacciatori. Ai quali ricorda che le “elucubrazioni da bar” non generano mai alcun cambiamento. 

Rispettare le norme

L’invito è quello di ripartire dalla legge 157/92, da modificare, ma prima ancora da applicare realmente, senza interpretazioni e rimodulazioni che ne modificano lo spirito. Su pianificazione del territorio, regolamentazione del prelievo della fauna omeoterma, reintroduzione di specie autoctone, ripristino dei biotopi rispettosi delle vocazionalità faunistiche regionali. E ancora, Gunnella si chiede che fine abbia fatto la realizzazione di aree che favoriscano la sosta (e la nidificazione) delle specie migratrici, il controllo delle specie  opportunistiche. Cardini, afferma Gunnella, di una gestione seria.

L’appello alla Regione

Da qui l’appello alla Regione Umbria perché funga da organo di controllo. E paghi i danni causati dalla fauna selvatica senza chiamare i cacciatori a concorrere alle spese.

Gunnella invita quindi tutti a fare la propria parte, rispettando le regole e dialogando all’interno di queste.


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