Fa discutere il nuovo bando per gli aiuti economici per le piccole e medie imprese, annunciato il 13 giugno scorso dal sindaco Luciano Bacchetta e dall’assessore allo Sviluppo economico Enrico Carloni.
Il bando in questione, infatti, prevede che il Comune di Città di Castello metta a disposizione “solo” 55mila euro, di cui la metà riservati alle imprese del centro storico tifernate. Per il Capogruppo del Polo Tifernate, Cesare Sassolini, questa non sarebbe che “una presa in giro nei confronti dei tanti commercianti, imprenditori ed artigiani tifernati: una elargizione da campagna elettorale largamente anticipata”.
“Cinquantacinquemila euro – continua il Consigliere comunale di opposizione – sono una miseria: chiedo, infatti, al sindaco e all’assessore la possibilità di trovare, tra le pieghe del Bilancio, altro denaro per rendere veramente efficace l’aiuto economico“.
Il bando vedrà “gareggiare” numerosi soggetti, essendo privilegiati, a detta degli amministratori, “gli operatori dei settori artigianato, industria, commercio, turismo, di produzione e servizi alla produzione che attuino progetti imprenditoriali di qualità, con caratteristiche di innovazione e di sostenibilità ambientale con particolare riferimento alle imprese attive o da insediare nel centro storico del Comune di Città di Castello”.
Tanti soggetti che, partecipando al bando, potranno ottenere ben 2mila euro: infatti lo stesso sindaco ed assessore spiegano che “l’intervento può giungere fino al 50% della cifra documentata per un massimo di 2mila euro” per l’acquisto di beni durevoli, strumenti e attrezzature, macchinari, arredamenti, spese per la messa a norma, per l’acquisto di automezzi, installazione di reti telematiche per l’automazione della gestione aziendale, acquisto di hardware e software, ed altre tecnologie; installazione e rifacimento di impianti elettrici, idraulici e di climatizzazione; sistemi di sicurezza interni ed esterni.
“Ma cosa ci fa un imprenditore, un artigiano o un commerciante con duemila euro? – insiste Sassolini – Servono forse a coprire le spese mensili? Inoltre, se i richiedenti riuscissero ad ottenere “il massimo” messo a disposizione, l’agevolazione sarebbe goduta solamente da 25 soggetti. Più che un bando di tale portata economica, se si vuol realmente aiutare le piccole e medie imprese del territorio sarebbe più utile ragionare e concretizzare sgravi fiscali: abbattere la Cosap, ridurre la tassa sulla nettezza urbana e sull’Imu.
Per il capogruppo del Polo Tifernate, dunque, “sarebbe opportuno proporre agevolazioni che stimolino l’apertura di attività: agevolazioni per chi paga l’affitto dello stabile sul quale lavora, abbattere gli interessi passivi dei mutui del centro storico. Ma non limitare l’agevolazione a quello del capoluogo tifernate, come troppo spesso accade, ma estenderlo a tutte quelle frazioni ad alta intensità commerciale, come ad esempio Trestina“.
“Bandi ed agevolazioni sì, – conclude Sassolini – ma che siano concrete e realmente utili, gli interventi proposti dall’Amministrazione comunale non devono avere il sapore di una barzelletta, ma devono essere funzionali all’economia delle nostre imprese, già torturate da tasse e dalla crisi”.