Stefano Bandecchi lo aveva detto ai microfoni de “Le Iene”, quando nel marzo 2023 era stato intervistato in occasione dello sputo alla curva della Ternana, dopo la partita Ternana-Cittadella, nell’ambito del servizio “Il presidente sputacchione”. Il sindaco di Terni, e allora presidente della Ternana, aveva cercato di chiudere la vicenda con un messaggio edificante, ma la superbia, il machismo, la tracotanza e il senso di impunità umana hanno il sopravvento. Bandecchi si è permesso di insultare e denigrare pubblicamente la Guardia di Finanza senza conseguenze, figuriamoci se ha paura di sputare contro un contestatore di fronte alle telecamere e alle forze dell’ordine. Per lui è solletico e, al limite, pubblicità. Non a caso di lì a poco ci sarebbe stata l’apertura della festa dell’Alternativa Popolare, dove la nuova prodezza del sindaco mascelluto è stata omaggiata con le solite ovazioni da parte del ‘suo popolo’, ma anche dai ‘suoi consiglieri’ e dai ‘suoi assessori’. Insomma va bene così a tutti: il presidente che sputa ai suoi tifosi e il sindaco che sputa ai suoi cittadini e poi pubblica sui social video in cui si vanta delle proprie prodezze.
Sputo Bandecchi, quando la mediocrità viene normalizzata
Il pericolo è insito non tanto nel gesto di Bandecchi, quanto nelle parole del sindaco di Terni: “Sono un uomo normale, se mi sputi ti sputo” – “Purtroppo sono un uomo normale, se viene qua uno che mi fa girare le palle io gli spacco la testa contro uno spigolo” – “Sono un uomo normale, se passa una donna con un bel culo lo guardo e provo pure a trombarmela”: cioè la normalizzazione della mediocrità. Questo, di solito, accade quando c’è poca consapevolezza democratica e le Istituzioni non vigilano abbastanza sui profili che ricoprono ruoli di amministrazione pubblica. In poche parole, quando non sembra esserci alternativa e si certifica il fallimento politico dei partiti tradizionali. Basta leggere i commenti (si intende proprio la capacità di esprimere un pensiero e la grammatica) a supporto del sindaco Bandecchi e vedere la tipologia di elettorato dalla quale provengono per avere un’idea di quello che sta accadendo nella città di Terni. A questo si aggiunga la consapevolezza di avere la più totale impunità: pensate se qualsiasi altro cittadino, che non ha la disponibilità economica di Bandecchi per pagare fior di avvocati, si fosse permesso quello che si è permesso fino a questo momento il “presidente sputacchione”. Cosa sarebbe accaduto, ad esempio, se fosse stato Maggiolini (o chi per lui) a sputare a Bandecchi?
The show must go on, la realtà supera il virtuale
Ora si impone anche un’altra riflessione. Che sotto Palazzo Spada, alle ore 17.00 il sindaco avrebbe sputato veramente a un contestatore dopo una lite social sembrava cosa fosse cosa folle. Invece erano presenti tutte le telecamere delle tv locali, compresa quella per la quale collabora il contestatore Enrico Maggiolini che ha ben fatto la ‘sua parte’. Contestare un sindaco è un diritto imprescindibile di ogni cittadino e, nel caso specifico Stefano Bandecchi, deve mantenere un comportamento adeguato al ruolo istituzionale che ricopre, cioè quello di rappresentare tutta la città e tutti i cittadini, accogliendo anche eventuali contestazioni. Però abbiamo capito che “Sputare è la cosa più brutta del mondo”, ma se lo fa Bandecchi va bene. A tutti.