Importante operazione condotta dal Gico della Guardia di Finanza e dalla Divisione Anticrimine della Questura, che su ordine del Tribunale di Perugia, ha provveduto alla confisca dei beni di un noto pluripregiudicato residente da alcuni anni a Trevi. Nella richiesta degli inquirenti poi confermata dal dispositivo dell'Autorità Giudiziaria, c'era la convinzione che l'uomo, che dal 1996 sino ad oggi ha collezionato la bellezza di 66 condanne definitive (mentre per altre è ancora in attesa di giudizio), vivesse dei proventi della sua più che quarantennale carriera criminale. Da qui appunto il provvedimento della confisca dei beni che ha interessato 3 unità immobialiari di pregio con piscina, un terreno ed una società di costruzioni edili, per un valore di 700mila euro. Allo stesso è stato inoltre applicato il provvedimento della Sorveglianza Speciale con l'obbligo di soggiorno per 5 anni nel comune di residenza.
L'inchiesta sul soggetto in questione è durata più di un anno ed è stata condotta in stretta collaborazione tra le due unità della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, consentendo la ricostruzione dell'intero profilo criminale della persona e tutto il suo precedente ed attuale assetto economico, incluso quello dei familiari che vivono con lo stesso e che in più di un caso sono risultati essere suoi prestanome. Ne è emerso un profilo criminale di livello davvero preoccupante sopratutto per i precedenti relativi alle frequentazioni sin dagli anni '60-'70 con il Clan dei Marsigliesi e soggetti strettamente legati alla Banda della Magliana, incluso il famoso Renato “Renatino” De Pedis. Oltre a questi nomi accertate anche le frequentazioni più recenti con il cassiere della Banda della Magliana, Enrico Nicoletti e il faccendiere Flavio Carboni. Negli anni e nel corso di questi specifici rapporti criminali il soggetto è stato arrestato più volte per reati come il sequestro di persona a scopo di estorsione, anche se poi al termine dei processi è sempre stato assolto. La lista dei reati è comunque impressionante: truffe, furti, rapine, stupefacenti, il sequestro di persona (poi assolto), il porto abusivo di armi, la spendita di denaro e carte di credito false, fino ad altri reati minori come l’emissione di assegno a vuoto. I fatti criminali sono stati commessi nel tempo in numerosissime località d’Italia come Roma, Latina, Civitavecchia, Rieti, Viterbo, Terni, Perugia, Spoleto, Montepulciano, Firenze, Brescia, Alessandria e San Remo etc etc.
Un vero “pezzo da 90” del crimine come si usa dire. Gli immobili confiscati sono stati assegnati all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
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