Banca Popolare Spoleto, chi guarda al futuro, chi si affida al grigio passato. Si potrebbe sintetizzare così il prossimo triennio al quale si prepara l’istituto di credito del Gruppo Banco Desio e della Brianza, chiamato alla fine di marzo a nominare il nuovo CdA. L’annuncio, a mercati ormai chiusi, è stato fatto dalla stessa banca che sul sito istituzionale ha fissato la data di convocazione per i propri soci (30 marzo) e pubblicato la lista dei futuri membri del board.
Non poche le novità in vista. Il vertice brianzolo anche in questa occasione ha confermato l’impronta di banca dinamica, affatto legata alle poltrone e convinta ad investire nel territorio di competenza della sua controllata.
Anche aumentando il numero degli amministratori (da 11 a 12), con lo scranno aggiuntivo destinato ad una ulteriore figura espressione dell’Umbria. La rappresentanza regionale salirà quindi a 5 unità, se si considera il posto riservato nel board al socio di minoranza, l’ex controllante Spoleto Credito e Servizi. L’allargamento del tavolo mira a raggiungere un maggior grado di diversity nella composizione dell’organo amministrativo e una conseguente maggior differenziazione nella composizione dei quattro comitati endoconsiliari.
Ma andiamo con ordine.
Bilancio 2016
I soci di Banca Popolare saranno chiamati ad approvare, oltre all’allargamento del board, anche alla approvazione del bilancio 2016 , tornato per il secondo anno consecutivo in zona “+” dopo i profondi rossi delle gestioni pre-Bankitalia. Merito della gestione del presidente Stefano Lado e del direttore generale Angelo Antoniazzi. L’utile netto d’esercizio è fissato a 7,2 milioni di euro, in calo di 1,5 milioni rispetto all’esercizio precedente quando Banca Spoleto aveva registrato il contributo positivo di 2,3 milioni nel primo trimestre generato dai 32 sportelli conferiti dalla Capogruppo). Il board ha deciso di assegnare a riserva speciale 4,69 milioni, 361 mila a riserva legale mentre ai soci andranno dividendi per 2,16 milioni (€/azione 0,0138).
Una manna per le magre casse di Scs – poco meno di 200mila euro – che di Bps detiene 14.136.673 azioni, il 9,01% del pacchetto. Scorrendo i dati del bilancio si registra che la raccolta diretta ammonta a circa 3,3 miliardi di euro (-0,1 miliardi), la raccolta indiretta un saldo di 1,9 miliardi con una contenuta flessione rispetto al 2015 (-3%). Crescono gli impieghi verso clientela ordinaria pari a 3,4 miliardi (+2,4% del saldo di fine esercizio 2015) con una preponderanza di quelli a medio-lungo termine che hanno un’incidenza di circa il 70%. Resta importante la massa di crediti deteriorati netti (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute/sconfinanti) pari a 455 milioni (+22 mln).
Una curiosità. Nel corso del primo trimestre Banca Spoleto ha anticipato la chiusura di cartolarizzazione avviata nel 2003 con la costituzione della società veicolo “Spoleto Mortgages Srl”, riacquistando il portafoglio dei crediti residui e relativi interessi e diritti accessori: l’operazione che ha fruttato un utile di 1,1 milioni di euro.
Sul fronte della struttura, la banca vanta 122 sportelli (- 4; l’Umbria passa così da 64 a 61, le Marche da 11 a 10. Gli altri sono in Toscana 14, Lazio 35 e Abruzzo 2). Sono invece 904 i dipendenti (-1,2%), destinati a diminuire di 41 unità nel prossimo biennio mediante l’accesso a titolo volontario al “Fondo di solidarietà”. Una operazione siglata lo scorso novembre tra Banco Desio, Banca Popolare e Fides e le organizzazioni sindacali.
Sempre nel corso dello scorso anno i soci hanno assunto alcune decisioni nei confronti dei vecchi amministratori della Banca Popolare Spoleto confermando l’azione di responsabilità già avviata dai Commissari di Bankit (è stato chiesto un risarcimento di circa 30 milioni ora al vaglio del Tribunale di Perugia). Non solo; gli azionisti hanno deliberato di costituirsi parte civile nel procedimento penale di cui al “registro generale notizie di reato 649/2011”, in pratica la maxi-inchiesta avviata dai procuratori Riggio e Albano e finita in una specie bolla di sapone, tra reati derubricati e prescritti. Agli azionisti spetterà decidere, forse a partire già dalla prossima assemblea, se proseguire con una diversa azione civile.
Banca, addio a Piazza Affari
Scorrendo il Bilancio si scopre che lo scorso 20 ottobre Borsa Italiana SpA ha avviato il procedimento per la revoca della quotazione delle azioni emesse da Bps. Piazza Affari aveva posto quale condizione un flottante minimo pari al 10% delle azioni rappresentanti il capitale sociale. Qualche mese prima la Banca aveva risposto di non essere nella “condizione di assumere iniziative funzionali alla ricostituzione del flottante richiesto indicando” però che la Capogruppo Desio assicurava che avrebbe collocato “sul mercato, successivamente al provvedimento e in un arco temporale di 6 mesi, un quantitativo di azioni Bps sufficiente a ricostituire il flottante minimo”. Un impegno che indubbiamente Borsa Italiana non ha ritenuto sufficiente per far tornare su Piazza Affari il titolo Banca Spoleto.
Il board della Capogruppo
a prima novità, nello scorrere la lista degli amministratori proposti da Banco Desio è la mancanza del nome dell’attuale presidente Stefano Lado, con ogni probabilità chiamato a breve ad un più importante incarico nella Capogruppo. Impossibile al momento sapere da chi verrà sostituito, anche se una ipotesi la offre la stessa lista dove compare il nome di Tommaso Cartone, attuale a.d. della capogruppo e vera e propria autorità in campo bancario. Nella sua lunga e brillante carriera (ha festeggiato i 75 anni lo scorso gennaio) Cartone è stato presidente di Antonveneta e Banca CaRiMe, d.g. di Banca Intesa, a.d. di Credit Italia Holding e Banco Ambrosiano Veneto nonché docente di Finanza aziendale all’Università di Macerata.
Di prestigio anche i nomi degli altri 10 membri indicati dalla banca lombarda, tutti laureati e di comprovato successo sul campo imprenditoriale e finanziario. Sono Graziella Bologna, Claudio Broggi, Luciano Camagni, Argante del Monte, Gerolamo Gavazzi, Marino Marrozza. A loro si aggiungono i 4 umbri Giada Fantini, Maria Rita Mantovani e Francesco Quadraccia (riconfermati) e la new entry Laura Tulli, 37 anni, presidente della locale sezione di Confindustria. E’ la più giovane del board. Per il collegio dei revisori BDB ha indicato Giulia Pusterla, Francesco Pozzali e Francesco De Petra (entreranno i primi 2).
La lista di minoranza
Di altro profilo la lista presentata dalla Scs del presidente Maurizio Hanke, il cui Cda non ha confermato il dottor Pellicciotta (nominato da Bankit) indicando il ragioniere Leodino Galli. 75 anni domani, Galli ha fatto la storia recente della ex holding di Bps. Un passato nelle file di Dc e Udc, cugino dell’ex presidente Bps Antonini, ha svolto vari incarichi in Scs.
Sotto la sua presidenza, Scs non manifestò criticità. Negli ultimi anni però ha preso un paio di ‘sviste’: nell’autunno 2012 presenta a Bps il “serbo d’oro’ (copyright Sole24Ore), il “finanziere” che voleva depositare un bond da 100milioni che si scoprirà essere una ‘patacca’. L’anno dopo è sempre lui a depositare una proposta di acquisto di Bps dalla Nit Holding, controfirmata da 2 spoletini e accompagnata da un assegno di 300 milioni: anche questo un ‘falso’. Ai Commissari di Bankitalia non resterà che trasmettere il dossier alla Procura di Spoleto.
Galli è stato anche tra i più dinamici nel dare battaglia legale al provvedimento con cui Mef e Bankitalia commissariarono la banca spoletina: in parte aveva ragione, anche se solo per meri vizi di forma.
Oltre a quello di Galli sono stati indicati altri 5 nomi per il Cda e 3 per i revisori: Graziano Luzzi (nel Cda Scs), Stefano di Fonzo (idem, l’unico laureato del sestetto), Roberto Bonanni, Roberta Laureti e Costanza Carocci per il board; Carlo Alberto Zualdi, Umberto Alleori e Patrizia Angeli per il collegio sindacale (entrerà solo Zualdi).
Il saluto di Lado
Contattato da Tuttoggi, il presidente Stefano Lado non ha voluto dire nulla sui futuri incarichi nel Gruppo Desio. Ma ha commentato volentieri l’esperienza in Umbria: “sono dispiaciuto di dover lasciare Spoleto e l’Umbria – dice l’avvocato – dove ho avuto modo di lavorare bene e di conoscere persone meravigliose. Per quel che mi riguarda continuerò a seguire le vicende della PopSpoleto con la stessa passione e vicinanza ad un territorio così ricco di bellezze naturali e architettoniche, di storia e di capacità imprenditoriali”. E un ultimo, significativo messaggio all’indirizzo del prossimo board: “saremo molto attenti nel fissare e far rispettare le competenze dei singoli amministratori. Di certo non verranno tollerate, come sempre abbiamo fatto, interferenze di sorta”. Come a dire, uomo avvisato mezzo salvato.
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